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Incetta di multe per gli automobilisti dalle postazioni autovelox in via regione

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21.000 rilevazioni d'infrazione, sono questi i numeri delle nuove postazioni autovelox in Viale Regione Siciliana.

I nuovi autovelox fissi sono stati montati prima dell’estate e attivati a metà giugno, le quattro nuove postazioni si aggiungono alle due inaugurate nel 2012: i nuovi dispositivi sono stati installati nella carreggiata in direzione Catania al civico 4294, duecento metri prima di via UR/15 (nord ovest, carreggiata centrale), e all'altezza dello svincolo Ernesto Basile (sud est, carreggiata centrale), mentre nella carreggiata in direzione Trapani all'altezza di via La Loggia (nord ovest, carreggiata centrale) ed all'altezza di via Principe di Paternò (nord est, carreggiata centrale).

Quest’anno ne saranno posizionate altri due, per un totale di otto.

I numeri sono alti con 21,00 rilevazioni di infrazioni, ma in calo rispetto ai mesi precedenti, segno che gli automibilisti che transitano in viale regione stanno inparando ad essere più disciplinati. A giugno gli occhi elettronici hanno fotografato 4.474 automobilisti indisciplinati, che sono diventati 6.530 a luglio, 6.850 ad agosto (quando viale Regione è più trafficata per raggiungere le località costiere o l’aeroporto) e 3.500 circa nella prima metà di settembre.

Cifre ragguardevoli, che però sono viste positivamente dal Comando di Polizia Municipale di Palermo. “In media abbiamo il 50% di verbali in meno - commentano dalla Polizia Municipale - il numero di rilevazioni è su per giù stabile, ma non più con 2 autovelox fissi bensì con 6. Sono in forte diminuzione anche gli incidenti, segno del fatto che i palermitani stanno imparando a non sforare i limiti”.

Dopo una, due o tre multe, infatti, si è portati a rispettare maggiormente la segnaletica. “I dati continueranno a scendere”, spiegano ancora dalla Polizia Municipale, a riprova che l’obiettivo dei controlli non è quello di fare cassa. Ogni postazione fissa rileva, in media, tra le 1000 e le 1.500 infrazioni al mese.


Si è pentito Cosimo D'Amato il pescatore di Porticello che fornì il tritolo per la strage di Capaci

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Ancora un pentito di peso nel territorio del mandamento di mafia bagherese: si tratta del pescatore Cosimo D'Amato (nella foto) che, già condannato con il rito abbreviato a 30 anni per la strage di Capaci, sta collaborando con la giustizia.

La notizia  è venuta fuori  nel nuovo processo, in corso davanti alla Corte d'Assise di Caltanissetta. in cui persero la vita  il magistrato Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della polizia di Stato, Il pm della Dda Stefano Luciani ne ha chiesto l'audizione.

Sotto processo, con l'accusa di strage, ci sono i mafiosi Salvo Madonia e Vittorio Tutino, assieme a Giorgio Pizzo, Cosimo Lo Nigro e Lorenzo Tinnirello.

D'Amato, secondo l'accusa, è l'uomo che aiutò i componenti della cosca mafiosa di Brancaccio a reperire l'esplosivo  in una zona nel golfo di Palermo, detto dai pescatori 'u fussuni' dove pare alla fie del 2° conflitto mondiale ne  fosse stato affondato una grande quantità, e dove solitamente si rifornivano i pescatori di frodo per preparare i loro ordigni.

In una abitazione del centro negli anni '80 a Porticello furono tra l'altro rinvenute centinaia di chili di materiale esplodente; era stato un pentito a dichiarare che era andato proprio a Porticello da D'Amato a prelevare i bidoni di esplosivo.

Il processo d'Appello in abbreviato, che vede imputati anche Giuseppe Barranca e Cristofaro Cannella, condannati all'ergastolo in primo grado, comincerà a Caltanissetta il prossimo 14 ottobre.

 

 

Piccole discariche crescono

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Piccole discariche crescono, è proprio il caso di dirlo a proposito dell'accumulo di rifiuti di ogni genere che si trova alla periferia di Bagheria tra Contrada Monaco e Contrada De Cordova.

Negli ultimi mesi, si è assitito e si assiste ad un continuo via vai di operai, rigattieri, individui vari e chi più ne ha più ne metta, che hanno continuamente alimentato questa discarica a cielo aperto, gettando rifiuti per lo più nocivi e pericolosi.

C'è da scommettere che nel corso del tempo, potrà essere annoverata tra le "discariche storiche" di Bagheria, con le sorelle maggiori di Via Parisi e Via Sant'Isidoro. 

La discarica, usata sovente per abbandonare copertoni usati e materiale edile nocivo, fu data alle fiamme in luglio, in seguito allo scarico di un gran numero di copertoni.

Ne venne fuori un'enorme nuvola di fumo tossica che alimentata dal vento, avvolse per ore le zone residenziali circostanti.

In quella occasione fu necessario addirittura un doppio intervento dei Vigili del Fuoco da Palermo, nel pomeriggio e in serata, per un nuovo sussulto delle fiamme, che fecero ripartire l'incendio, poi definitivamente spento.

altSempre in  luglio fu appiccato un incendio di chiara matrice dolosa al caseggiato (foto), usato come stalla, che provocò fiamme di ragguardevoli dimensioni che non si propagarono più di tanto, ma che avvolsero e fecero crollare una stalla improvvisata con dentro animali.

A noi spetta il compito di denunciare queste situazioni e sperare che le autorità preposte facciano qualcosa.

Lorenzo Gargano

Bagheria: gli operatori delle volanti sventano due furti e denunciano cinque persone

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Fondamentale, come spesso accade, si è rivelata in entrambi i casi la collaborazione dei cittadini: due notti fa la volante di servizio della Polizia di Stato è arrivata in via Lo Re a Bagheria dove ha quasi colto sul fatto due giovani che avevano smontato una piccola autoclave montata in un gabbiotto esterno dell'edificio della Camera del lavoro.

I due giovani stavano scappando e non appena hanno intuito di avere alle calcagna la polizia hanno buttato via la refurtiva: i due giovani sono stati identificati e denunciati.

Episodio pressocchè identico la scorsa notte: in via Leoncavallo sempre a Bagheria, tre ignoti dopo avere forzato una saracinesca avevano arraffato tutta una serie di attrezzature per l'agricoltura e il giardinaggio e stavano prendendo il largo all'arrivo più che tempestivo della Polizia, liberandosi nel contempo della refurtiva.

Inseguiti e fermati i tre hanno ammesso di essere gli autori del furto e sono stati denunciati.

La refurtiva è stata restituita ai legittimi proprietari.

In queste vicende anche modeste c'è una lezione, perchè tante volte ci capita di chiederci di fronte ad episodi di piccola criminalità dove sono polizia e carabinieri, dove sono le forze dell'ordine: quando c'è la sensibilita, la collaborazione  e la coscienza civica, là ci sono le forze dell'ordine, ed  i risultati arrivano.

Arrestato un palermitano responsabile di due rapine a istituti di credito di Bagheria

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Mirko Talamanca, palermitano di 40 anni, è stato arrestato dal nucleo  Contrasto al crimine diffuso della squadra mobile di Palermo

L'uomo, già finito in manette nel 2012 perché ritenuto continguo ad una banda di  rapinatori di istituti di credito, è ritenuto  responsabile di due rapiene alle filiali bagheresi Credem e dell'Unicredit, messi a segno il 14 ed il 24 giugno 2011. 

Il Talamanca avrebbe fatto parte di una banda ben organizzata già sgominata da tempo. Tra i componenti vi era anche una donna che portava con sé il figlio di 10 anni durante i sopralluoghi per le rapine per non destare sospetti, appena all'esterno dava il via libera ai complici che a loro volta entravano in azione

L'arresto è stato eseguito in esecuzione di una sentenza del 10 giugno 2014 divenuta esecutiva, in seguito all'inammissibilità del ricorso pronunciato della Cassazione.

Article 8

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Bagheria (PA): Nuovi risultati dei Carabinieri della Stazione di Bagheria nella lotta al contrasto dello spaccio di stupefacenti, particolarmente sentito nell’area urbana e che, sempre di più, pare interessare la categoria dei giovani bagheresi.

Article 7

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L'incidente è accaduto poco prima delle 23 di mercoledì 7 ottobre: una Mercedes Classe A ha investito, pare senza avere avuto neanche il tempo di frenare, un giovane pedone che stava attraversando la strada all'incrocio tra corso Butera e via Coffaro.

Article 6

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La Procura, rappresentata da Daniela Giglio, nel processo di appello che si sta svolgendo davanti alla I sezione della Corte di appello di Termini Imerese contro Antonio Napoli e Giovanni Mineo, già condannati per reati vari rispettivamente a sei e tre anni e dieci mesi, oltre all'interdizione dai pubblici uffici, chiede ora la conferma della sentenza emessa a suo tempo dal GUP Dario Gallo.


Article 5

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Riportiamo il comunicato integrale trasmesso agli organi di stampa dall'ufficio stampa provinciale dei Carabinieri:

I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Bagheria, nella giornata del 6 ottobre, in seguito all’esito di un servizio condotto congiuntamente a personale dell’ENEL,

Article 4

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Nella mattinata del 2 ottobre, a Palermo, presso il Carcere “Ucciardone”, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Bagheria hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Termini Imerese (PA) nei confronti di NEAGU COSTEL,

Article 3

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L’evento, per quanto surreale possa apparire, è accaduto nella notte dell’8 ottobre scorso, alle ore 04:00, quando in Ficarazzi la pattuglia della locale Stazione Carabinieri ha tratto in arresto per furto aggravato in concorso e possesso ingiustificato di chiavi e grimaldelli alterati, due cittadini flavesi,

Article 2

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Una vera e propria escalation della criminalità quella a cui si è assistito a Bagheria nel fine settimana appena trascorso con diversi furti in abitazioni a destare preoccupazione. 

Article 1

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 E' stata chiarita la dinamica dell'incidente avvenuto ieri a Bagheria che ha coinvolto una ragazza di 14 anni che stava attraversando la strada davanti la scuola e di cui abbiamo fornito in un primo momento notizie imprecise.

L'investimento è avvenuto ieri mattina intorno alle 12,00 nei pressi del I.T.E.T. "L. Sturzo" di Bagheria in via Sant'Ignazio, e non in via Mattarella come erroneamente avaevamo scritto.

Il conducente di un'auto Hyundai, che si era fermato per far attraversare la strada a P.R, una ragazza bagherese di 14 anni che era appena uscita da scuola, è stato tamponato da dietro da un furgone Doblo Fiat che non riusciva a frenare in tempo, 

L'urto ha sospinto in avanti l'automobile che ha investito la ragazza. L'impatto ha sbalzato la ragazza qualche metro più avanti facendole impattare con la testa l'asfalto. Sul posto sono prontamente intervenuti i sanitari che hanno trasportato la ferita in ospedale, che pare non abbia riportato altri traumi più gravi.

La ragazza se la caverà con 5 giorni di prognosi.

Sul posto sono intervenutoi gli agenti della sezione infortunistica della Polizia Municipale di Bagheria, che hanno effettuato i rilievi del caso e ricostruito la dinamica di quanto accaduto.

 

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Un tentato furto ai danni della chiesetta sita nelle mura dell'arco del Padreterno a Bagheria è stato perpetrato ieri in tarda serata.

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Una tromba d'aria si è abbattuta nella notte a Bagheria intorno alle 4,00 di mattina. Allarme per l'enorme quantità di acqua caduta in un breve intervallo di tempo sul circondario e per il  vento fortissimo che ha fatto numerosi danni. 


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Il violento acquazzone che si è abbattuto su Bagheria questa sera ha causato ancora una volta, ed è la seconda in un solo giorno, l'allagamento del sottopassaggio ferroviario di via Bagnera con l'acqua che è salita vertiginosamente in brevissimo tempo.

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Una vasta operazione di controllo del territorio è stata condotta nella giornata di ieri dagli agenti del Commissariato di P.S. di Bagheria.

In ausilio agli agenti del Commissariato di Bagheria da Palermo sono giunti anche poliziotti della sezione prevenzione crimine.

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Nel breve video che vi proponiamo, che ci è stato segnalato da un nostro lettore, siamo in via Monsignor Filippo Buttitta a Bagheria, la strada che corre parallala all'autostrada, nei pressi del distributore di carburante ESSO.

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Rabbia e stupore stamattina a Sant'Elia tra gli abitanti quando hanno scoperto che la cappella di Sant'Anna che sorge sul mare, conosciuta ai più  come la "Crocicchia",  nella notte, è stata imbrattata di vernice rossa. 

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Il  fenomeno del “cavallo di ritorno”, come è noto, continua a registrarsi con preoccupante frequenza nell’area palermitana e limitrofa, provocando drammatiche ripercussioni economiche e sociali che impediscono lo sviluppo di un tessuto imprenditoriale sano, e di fatto alimentando il degrado in cui la criminalità organizzata si inserisce e prolifera.

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