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Channel: Cronaca
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Bambino di dieci anni muore annegato nel mare di Altavilla Milicia

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È morto Gaetano Grado, il piccolo di 10 anni annegato in contrada Passi a pochi metri da quello che era il lido la Capannina ad Altavilla Milicia. 

La salma è stata trasportata all'obitorio di Altavilla Milicia. Momenti di tensione quando i sanitari hanno constatato che non c'era più nulla da fare. Un parente del piccolo, una volta appresa la notizia, ha avvertito un malore ed è stato soccorso dal personale del 118.

 Pare che il piccolo mentre faceva il bagno sia finito improvvisamente sott'acqua, alcuni bagnanti si sono immediatamente tuffati, trascinandolo a riva per metterlo in salvo.

Il piccolo Gaetano, dieci anni di Villabate, è deceduto poco dopo sulla spiaggia libera che si trova in contrada Passi, ad Altavilla Milicia, località balneare vicina al Lido Sporting.  Il bimbo si trovava al mare insieme ai suoi genitori.

Quando è stato lanciato l'allarme sul posto sono arrivati i sanitari del 118, che hanno fatto di tutto per strappare il piccolo alla morte. Gaetano è stato trovato già in arresto cardiocircolatorio, le speranze erano appese ad un filo e poco dopo si sono spente del tutto, gettando i giovani genitori nella disperazione.

Il medico legale effettuerà una prima ispezione cadaverica, non è escluso che il bimbo abbia accusato un malore mentre nuotava. Sul posto anche il magistrato di turno e i carabinieri della compagnia di Bagheria che stanno ascoltando i testimoni ed hanno avviato le indagini per ricostruire con esattezza cosa sia successo.


S.Flavia: sequestrata l'area del vecchio depuratore comunale per la presenza di sfabbricidi

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Il 25 di agosto scorso Carabinieri del Nucleo di tutela ambientale dei Carabinieri coadiuvati da militi della locale stazione hanno proceduto al sequestro di un'area molto ampia all'interno della quale ricade anche quella di pertinenza del depuratore comunale iniziato intorno agli anni '80 e mai completato.

Le ragioni sono dovute alla presenza nel sito  di mucchi di sfabbricidi il cui accumulo è vietato e che dovrebbbero invece seguire percorsi speciali per il trattamento. Grande sorpresa all'interno dell'amministrazione che proprio nelle scorse settimane aveva finalmente ottenuto il via libera dall'UREGA per l'aggiudicazione dell'appalto relativo al completamento della importante infrastruttura.

Santa Flavia faceva parte del gruppo di 14 comuni siciliani per cui erano stati sbloccati i finanziamenti per realizzare l'impianto di depurazione,ed aveva avuto asseganti circa due milioni di euro.

L'impresa vincitrice, già individuata, dovrà prima completare alcuni esecutivi di progetto e quindi procedere alla esecuzione dei lavori, che prevedono oltre alla riqualificazione della vecchia struttura iniziata negli anni '80 e, peraltro almeno nelle opere murarie, ben conservata, anche la condotta che dovrà collegare il depuratore al pennello che si trova appena ad ovest rispetto alla diga foranea. Secondo alcune opinioni di esponenti comunali questo contrattempo non dovrebbe pregiudicare la esecuzione dei lavori di completamento.

L'amministrazione si ripromette di richiedere al più presto il dissequestro dell'area.

alt Inevitabilmente coinvolti nell'inchiesta il sindaco di Santa Flavia Salvatore Sanfilippo e il capo dell'U.T Bartolo Taormina.

Peraltro come ha avuto modo di precisare il sindaco, sin dal 2008 il depuratore è stato gestito dall'APS, quindi dall'ATO idrico e dal 18 maggio 2015 dall'Amap; quindi nessun responsabilità può essere addebitata agli amministratori locali.

Alcuni esponenti dell'amministrazione sostengono però che gli sfabbricidi insistano, e da tempo, su un'area privata, il cui titolare utilizza lo stesso accesso del depuratore comunale. Insomma si profila una vicenda controversa che, come dicevamo,  pregiudicare la rapidità di esecuzione dell'opera già finanziata e la cui gara d'appalto è stata parzialmente definita. 

 

La fotonotizia: la palude fetida di contrada Incorvino

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E' la da tempo immemore, mesi, forse anni, ed è sopravvissuta incontaminata e intatta a ben tre gestioni, quella dell'APS, quindi dell'ATO idrico ed infine dell'AMAP. Non ci può niente e nessuno, a mettere mano alla riparazione di questi guasti alla fognatura che allagano per un centinaio di metri lineari la sede stradale della provinciale n.16 per Baucina, che ammorbano l'aria di miasmi fetidi e irrespirabili, che creano problemi al traffico, che rendono la vita impossibile a quelle persone che abitano nelle vicinanze, senza trascuarre il fatto che la palude si trova a ridosso del mercato ortofrutticolo.

Segnalazioni a decine, foto in quantità, indignazione a vagonate, ma la palude è sempre là ad arricchirsi di acque putrescenti quando piove, a creare nel contorno condizioni di vita da quarto mondo.

Nessuna informazione, nessuna rassicurazione, nessun impegno viene dal Palazzo. Non sarà certo la foto che pubblichiamo a risolvere il problema; una cosa vorremmo però.

L'amministrazione comunale così generosa di comunicati per cose che non si realizzano, (pensiamo al problema dell'arco azzurro e al ritiro degli ingombranti annunciato il 9 gennaio scorso, ribadito quqlche giorno fa e che ancora non è stato avviato tanto per fare un esempio), spieghi quantomeno ai cittadini i tentativi che sono stati esperiti e le prospettive vere, e non fantasiose, che ci sono per risolvere il problema.

 

Rapina a Porticello ad un negozio di 'Compro Oro': ferito il titolare con un colpo di pistola

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Il fatto è accaduto poco dopo le 17 di questo pomeriggio in corso Vittorio E. Orlando a Porticello, in vicinanza dell'incrocio con la SS 113, ai danni di una attività di compravendita di metalli preziosi: i rapinatori erano in due, un uomo che indossava una parrucca ed una donna, hanno mostrato dall'esterno attraverso la vetrina al titolare una sorta di vassoio, verosimilmente in materiale simile all'argento, spiegando a gesti di voler fatta una valutazione.

Il titolare D.M bagherese di 24 anni, ha aperto la porta e si è ritrovato l'uomo che gli puntava contro una pistola: il giovane non ha ceduto all'intimidazione ed ha opposto resistenza, durante la colluttazione il bandito ha sparato un colpo ferendo alla gamba il titolare del negozio con il proiettile fermatosi in prossimità del femore, come dirà la successiva diagnosi, dopo il trasporto del ferito da parte dei sanitari del 118 all'Ospedale Civico di Palermo.

Il giovane, ancorchè ferito, è rimasto sempre lucido ed è stato in grado di ricostruire nei dettagli le varie fasi della rapina che non ha avuto però testimoni. A dare l'allarme sarebbe stata una vicina.

I due sono riusciti ad arraffare circa 200 euro in denaro contante e 500 euro in valori preziosi e sono fuggiti a bordo di una Renault Clio blu che è poi risultata rubata lo scorso 2 luglio a Palermo, alla cui guida pare ci fosse un terzo complice.

Non è stato possibile sinora agli inquirenti risalire alla direzione di fuga e l'auto non è stata ancora ritrovata, ma i Carabinieri di Santa Flavia che lavorano in stretto coordinamento con quelli di Bagheria non disperano di trovare sulla scena della rapina, al di là delle eventuali immagini di telecamere di sorveglianza della zona, qualche elemento utile alla individuazione dei due malviventi.

Sequestrati gli spazi pubblici in uso ad un ristorante di Porticello e ad un coffee bar di Sant'Elia

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Nel primo pomeriggio di oggi gli operatori della Polizia Municipale di Santa Flavia hanno proceduto ai sensi dell'art.321 comma 3 delC.P.P, al sequestro degli spazi antistanti e in uso a due locali di ristorazione.

Nel primo caso i sigilli con relativo nastro di transennamento sono scattati per l'area antistante e in uso al ristorante 'Il Gambero Rosso' di largo Trizzanò; nel secondo caso a subire il provvedimento è stato il Coffee Bar di San'Elia, Manhattan.

Il provvedimento si inquadra in una attenta ricognizione che gli uffici del comune di Santa Flavia stanno facendo sull'uso delle aree pubbliche da parte di attività di intrattenimento e/o di ristorazione, in particolare all'omesso o al ritardato pagamento della TOSAP, ed all'eventuale 'sconfinamento' rispetto all'area effettivamente pagata.

Il giro di vite ha avuto inizio qualche mese fa ed analoghi provvedimenti erano stati assunti nei confronti di due altri locali di SantElia, ma dopo il fattaccio che è accaduto un paio di settimane fa, allorchè alcuni vandali hanno imbrattato la piccola cappella a mare della borgata marinara, c'è stato un giro di vite anche nei controlli esercitati quasi ogni sera dalle forze dell'ordine, che pare abbiamo riportato la serenità nella frazione.

Fonti del comune sostengono che da questa strada che intende garantire il rispetto rigoroso della legalità e delle regole l'amministrazione non  intende recedere.

Va da sè che il sequestro ha riguardato solo le superfici esterne dove solitamente si sistemano i tavolini per gli avventori e non le attività in quanto tali, anche se il transennamento non può essere valicato.

Resta chiuso il sottopasso ferroviario sin oltre l'emergenza odierna: al via lavori di sistemazione

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La chiusura odierna del sottopasso ferroviario che in un primo momento era stata realizzata per l'abbondante pioggia di stamane, presumibilmente si protrarrà, quasi certamente per i due giorni previsti di allarme meteo: non c'è al momento alcuna notizia ufficiale ma anche ad un osservatore superficiale fanno riflettere i danni alla sede stradale prodotti dalla pioggia di oggi e non solo.

E'ormai opinione corrente che l'eccessivo traffico di mezzi pesanti dovuto soprattutto al divieto di attraversamento del centro città imposto a questi mezzi dal comune di Ficarazzi stia provocando danni irreversibili all'importante arteria cittadina.

Un'altra criticità che potrebbe anche questa esitare in una vera e propria voragine si è peraltro creata in via Fedeico II, come è visibile nelle foto. Squadre di tecnici comunali e di operatori di polizia municipale sono all'opera per transennare e valutare l'entità dei danni prodotti e dei rischi potenziali.

Il nuovo comandante della Polizia municipale, Salvatore Pilato, uno dei fautori da sempre della chiusura tempestiva del sottopasso, in caso di previste emergenze, sta in atto lavorando per capire i provvedimenti da assumere.

Una chiusura del sotto passo per un lungo periodo sarebbe una vera iattura per il già caotico traffico cittaino, ma l'elemento della sicurezza deve essere preminente: se continuano a circolare centinaia e centinaia di mezzi pesanti al giorno come accaduto nell'ultimo anno c'è il rischio che venga giù un tratto significativo di strada con danni ad oggi difficilmente prevedibili.

altL'ass. Fabio Atanasio con il quale abbiamo avuto una conversazione telefonica sostiene che oltre che in questi due giorni di allerta meteo in cui il sottopasso resterà chiuso, saranno al più presto avviati i lavori di sistemazione definitiva con la speranza che i lavori si possano completare nel più breve tempo possibile, perchè gli effetti del sottopasso chiuso già per un pomeriggio si potevano 'apprezzare' nell'area in vicinanza del passaggio a livello che risultava impraticabile.

Fabio Atanasio ha aggiunto che saranno interdette al traffico altre strade e aree cittadine in cui si pensa di potere intervenire in tempi rapidi, ed ha citato zona Serradifalco, strada provinciale per Baucina in vicinanza del mercato ortofrutticolo, vallone Sciacca e lungomare di Aspra.

A S.Flavia prosegue il pugno duro dell'amministrazione: ancora sequestri di aree in uso a 3 chioschi

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'Abbiamo imboccato una strada e intendiamo portarla sino in fondo': è questa l'opinione prevalente che si coglie nei commenti di amministratori e funzionari che stanno rivoltando come un calzino le pratiche di autorizzazione all'uso di suolo pubblico concesse al tempo ai locali di ristorazione  e di intrattenimento.

Oggi altri tre sequestri di suolo occupato illegittimamente da attività di intrattenimento e di ristorazione: due chioschi che si trovano a ridosso della spiaggetta di San'Elia, Il Tropical Beach e Il Nodo, si sono visti apporre i sigilli nelle aree esterne dove sono soliti sedersi gli avventori.

A Porticello in piano Stenditore ad essere interessato dal provvedimento è stata la pizzeria-panineria Puerto Nuevo.

Le motivazioni attengono sempre alle stesse inadempienze, vale a dire, omesso o ritardato pagamento della TOSAP, e in certi casi sovradimensionamento degli spazi occupati rispetto a quelli effettivamente richiesti e pagati.

Gli operatori della Polizia Municipale agli ordini del comandante dr.ssa D'Acquisto, trasmettono i verbali di sequestro per competenza al Tribunale di Termini Imerese, ipotizzando la violazione degli articoli 663 e 669 del C.P.

Dalle ricerche estremamente minuziose che stanno riguardando dalle origini la richiesta delle autorizzazioni, però sta venendo fuori che certi passaggi siano stati omessi, e questo per qualcuno dei ristortori rischia di complicare le cose.

Come abbiamo chiarito, sotto sequestro vengono messe le aree esterne e non l'attività commerciale in quanto tale, che qualora abbia sufficienti spazi può continurae a svolgere ma solo all'inetrno la somministrazione di cibie bevande; ma questo a dire il vero è possibile  in un numero ristretto di casi.

nella foto la borgata di Sant'Elia vista da Solunto

 

Morto Salvo Crivello, il giovane coinvolto con la propria moto in un incidente in via Mattarella

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L'incidente era accaduto lo scorso 28 luglio alle 17.30 in via Mattarella a Bagheria all'altezza del civico 130, esattamente davanti la Gelateria Anni venti; il giovane motociclista, Salvo Crivelleo, porticellese di 26 anni, che viaggiava a bordo di una Honda Hornet.600, era  rimasto allora seriamente ferito

Successivamente al ricovero gli era stata data una prognosi di 30 giorni, ma la situazione si è aggravata e la pur forte fibra del  giovane non ha retto ai traumi dello scontro violento con un auto.

I problemi erano sorti da complicazioni polmonari in seguito al violento trauma subito alla cassa toracica; dopo il ferragosto il giovane era stato ricoverato all'Ismett, dove però non ha superato i postumi di un intervento chirurgico.

Secondo la ricostruzione fatta agli operatori della Polizia municipale dalla conducente di una delle due auto coinvolte, una Fiat 500 L, questa sarebbe stata l'esatta dinamica dei fatti: la donna, che proveniva da via Papa Giovanni, giunta con il proprio mezzo circa all'altezza della Gelateria Anni Venti, ha visto ad una cinquantina di metri circa e proveniente dalla direzione opposta la motocicletta che sbandava, con il conducente che subito dopo cadeva a terra ed il mezzo che continuava la propria corsa strisciando letteralmente sull'asfalto.

altLa signora ha immediatamente frenato ma non è riuscita ad evitare che la moto urtasse violentemente contro la ruota e la fiancata anteriore sinistra della propria auto, rimbalzando poi e concludendo la corsa contro una Dacia Duster posteggiata sul marciapiedi opposto

L'arrivo dei sanitari del 118 era stato quasi immediato considerata la vicinanza del locale Pronto soccorso; ad un primo sommario esame le condizioni del giovane erano gravi, anche se conservava la coscienza. Il giovane era stato immediatamente trasportato all'Ospedale 'Civico'  di palermo, mentre successivamente erano intervenuti i vigili per i rilievi del caso.

Nulla faceva presagire, malgrado la gravità dell'incidente, una conclusione così drammatica.

la foto di Salvo Crivello è stata tratta da facebook

 


Carabinieri e Finanzieri sequestrano patrimonio per un valore di 2 milioni di euro ad un corleonese

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Un’attività svolta congiuntamente dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri e dal G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Palermo ha portato al sequestro di beni per un valore complessivo di circa 2,1 milioni di euro, in esecuzione di un provvedimento emesso dal Tribunale di Palermo – Sezione Misure di prevenzione su richiesta della locale Procura della Repubblica.

Il sequestro, finalizzato alla confisca, è stato eseguito nei confronti di:

- FONTANA Eustachio, nato a Corleone il 15.09.1972, (in atto libero, tratto in arresto nel febbraio del 2014 nell’operazione denominata “CALA S.P.A.”);

Nell’ambito della suddetta Ordinanza emergeva la figura del Fontana Eustachio come persona ricoprente un ruolo centrale nell’ambito associativo finalizzato a commettere una serie di delitti contro il patrimonio, ed in particolare truffe, accesso abusivo a sistemi informatici, furto aggravato, riciclaggio ed altri reati contro la fede pubblica, con l’aggravante di aver organizzato il gruppo criminoso.

La complessa attività investigativa, svolta attraverso minuziosi accertamenti patrimoniali sui beni sospettati di essere nella effettiva disponibilità del predetto, ha consentito di individuare un ingente patrimonio illecitamente accumulato in diversi anni di malaffare.

Aziende operanti nel territorio di Palermo, Caltanissetta, Milano, Roma, Calatafimi (TP) e Vittoria (RG), quote societarie e conti correnti sono stati passati al setaccio dagli investigatori e, alla luce della evidente sproporzione tra il loro valore e i redditi dichiarati, sottoposti a sequestro.

L’odierno provvedimento di sequestro ha interessato i seguenti beni.

1. Intero capitale sociale con relativo complesso beni aziendali della società “MEDITERRANEA CONTRACT S.R.L. UNIPERSONALE”, con sede in Milano;

2. Intero capitale sociale con relativo complesso beni aziendali della società “L’ULIVA S.R.L. UNIPERSONALE”, con sede in Caltanissetta;

3. Intero capitale sociale con relativo complesso beni aziendali della società “CANTINA SOCIALE LE DUE PALME SOC. COOP. AGRICOLA”, con sede in Calatafimi (TP);

4. Intero capitale sociale con relativo complesso beni aziendali della società “COOPERATIVA G.F. AGRICOLTURA”, con sede in Vittoria (RG);

5. Intero capitale sociale con relativo complesso beni aziendali della societa’ “FONTANA S.R.L.”, con sede in Palermo;

6. Intero capitale sociale con relativo complesso beni aziendali della societa’ “GENIUS S.A.S. DI FONTANA EUSTACHIO & C.”, con sede in Palermo;

7. Quote sociali pari al 16,5% della societa’ “FINANCIAL HOLDING LONGEVITY S.R.L.”, con sede in Palermo;

8. Quote sociali pari al 8,16% della societa’ “ALLIANCE EUROPEAN WHOLESALE BROKER S.R.L.” in liquidazione, con sede in Roma;

9. Nr. 4 rapporti bancari;

10. Nr. 1 motociclo.

 

 

I Carabinieri eseguono 23 misure cautelari per spaccio di stupefacenti alla Zisa

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Dalle prime ore del mattino, i Carabinieri della Compagnia di Palermo San Lorenzo supportati da 200 uomini dell’Arma Territoriale, del XII Battaglione Sicilia e da unità cinofile antidroga, stanno dando esecuzione a 23 misure cautelari nei confronti di altrettanti indagati, ritenuti responsabili a vario titolo di “associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti” e “produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti”, emesse dal G.I.P. del Tribunale di Palermo, Dott.ssa Daniela CARDAMONE, su richiesta della locale Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, Procuratore Aggiunto Dott.ssa Teresa PRINCIPATO e Sostituto Procuratore Dott. Siro DE FLAMMINEIS.

L’attività investigativa è la naturale prosecuzione dell’operazione “Horus”, culminata nel gennaio 2014 con l’arresto di 33 persone. L’indagine ha documentato come il gruppo criminale, operante nel quartiere della “Zisa”, fosse stato capace di sopravvivere e rinnovarsi nonostante il duri colpi inferti dalle Forze di Polizia.

Nelle immagini registrate dalle telecamere dei Carabinieri, sono state osservate centinaia di cessioni, non solo in strada ma anche da casa, lanciando lo stupefacente da una finestra dell’abitazione o calando un paniere dal balcone.

La Confcommercio di Bagheria: è il momento di dire basta all'attacco della criminalità

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E' sin troppo chiaro che diventa sempre più drammatico vivere e svolgere la propria attività commerciale in questo nostro paese per una escalation criminale che sta toccando vertici di insopportabilità e di paura, ai limiti di una vera e propria emergenza.    

Non passa più giorno che non si apprende dai media di attività commerciali che non subiscono furti , furti con scasso, rapine a mano armata eminacce; sembra ormai un bollettino di guerra, enoi ci stiamo quasi .... rassegnando, e cominciamo a convivere e ad assuefarci a questi fenomeni, quasi a volerci convincere  o a volerci dire che:"Beh poteva andarci anche peggio" .

Noi di Confcommercio invece, crediamo che sia il momento di dire basta, di chiedere, sempre con più insistenza, aiuto, di fare la voce grossa, e, se è il caso di pretendere che le istituzioni, a qualsiasi livello, diano retta ad una categoria che è stanca di subire, e che ogni giorno si sforza di potere adempire ai propri doveri, che fa sempre più fatica a garantire le attività,  e a mantenere quei posti di lavoro che,ogni esercizio nel proprio piccolo garantisce.  

Chiederemo in questi giorni alle forze dell'ordine di ascoltarci, di studiare e di capire se e cosa si può fare, per ridare un pò di serenità   ad un ambiente che non ne può più,e che comincia a d avere seriamente paura.    

Ascom Confcommercio Bagheria Il presidente Italo Fragale                  

La Polizia denuncia un giovane per porto abusivo di arma e sequestra due auto

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Nel corso di un operazione straordinaria di controllo del territorio che ormai quasi settimanalmente vengono effettuate dagli uomini del Commissariato di P.S. di Bagheria con il supporto ieri sera  di tre unità del Reparto prevenzione crimine della Questura di Palermo, in tutto una ventina di operatori, un giovane L.G. di 23 anni è stato denunciato per porto abusivo di coltello di genere vietato ed altresì segnalato alla Prefettura per il possesso di alcune dosi di stupefacente.

Nel corso dell'operazione sono stati identificate una settantina di persone, sono stati controllati 30 veicoli due dei quali sono stati sequestrati perchè non assicurati e sono state elevate dieci contravvenzioni alle regole del codice della strada.

Dagli ambienti del commissariato si apprende che questo tipo di operazioni continueranno a svilupparsi nel futuro e sono finalizzate oltre che a reprimere una serie di comportamenti sanzionati dal codice stradale, quali mancato uso del casco per i motociclisti e uso di vetture non revisionate nè assicurate, ad approfondire le dinamiche legate alla diffusione allo spaccio di stupefacenti nel territorio.

Santa Flavia: arrestati padre e figlio per detenzione di droga FOTO

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Due arresti eseguiti nei giorni scorsi dai Carabinieri della Stazione Santa Flavia, nell’ambito dei servizi, disposti dal Comando Provinciale di Palermo per la repressione del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti tra i giovani. Nella notte del 12 settembre 2015 la Stazione di Santa Flavia, supportata dal cane “CHEVAL”, pastore tedesco antidroga del Centro Cinofili Carabinieri di Palermo, rivelatosi determinante per la scoperta dello stupefacente, traendo in arresto per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti padre e figlio:

- ONORATO Pietro, classe 1962, coniugato, esercente;

- ONORATO Gioacchino, classe 1989, disoccupato, volto noto alle forze dell’ordine.

ONORATO Gioacchino, è stato bloccato mentre era alla guida della propria autovettura lungo la S.S. 113, sottoposto a perquisizione veniva trovato in possesso di circa 25 grammi di “hashish” e della somma contante di euro 1.615,00 in banconote di piccolo taglio.

La successiva perquisizione domiciliare effettuata a carico del padre ONORATO Pietro, che gestisce un chiosco nella frazione di Sant’Elia, consentiva di rinvenire ulteriori 12 grammi della medesima sostanza stupefacente, nonché della somma contante di 5.515,00 euro in banconote di piccolo taglio, il tutto posto sotto sequestro.

I due, padre e figlio, nella mattinata del 12 settembre, su disposizione della competente Autorità Giudiziaria, sono stati tradotti presso il Tribunale termitano, per essere giudicati con rito direttissimo conclusosi con la convalida degli arresti.

Per ONORATO Gioacchino è stata inoltre disposta la misura cautelare dell’obbligo di dimora con prescrizioni nel comune di Santa Flavia, mentre per ONORATO Pietro l’obbligo di presentazione giornaliero alla Polizia Giudiziaria, pertanto rimessi in libertà. 

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La fotonotizia: la palude fetida di contrada Incorvino

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E' la da tempo immemore, mesi, forse anni, ed è sopravvissuta incontaminata e intatta a ben tre gestioni, quella dell'APS, quindi dell'ATO idrico ed infine dell'AMAP. Non ci può niente e nessuno, a mettere mano alla riparazione di questi guasti alla fognatura che allagano per un centinaio di metri lineari la sede stradale della provinciale n.16 per Baucina, che ammorbano l'aria di miasmi fetidi e irrespirabili, che creano problemi al traffico, che rendono la vita impossibile a quelle persone che abitano nelle vicinanze, senza trascuarre il fatto che la palude si trova a ridosso del mercato ortofrutticolo.

Segnalazioni a decine, foto in quantità, indignazione a vagonate, ma la palude è sempre là ad arricchirsi di acque putrescenti quando piove, a creare nel contorno condizioni di vita da quarto mondo.

Nessuna informazione, nessuna rassicurazione, nessun impegno viene dal Palazzo. Non sarà certo la foto che pubblichiamo a risolvere il problema; una cosa vorremmo però.

L'amministrazione comunale così generosa di comunicati per cose che non si realizzano, (pensiamo al problema dell'arco azzurro e al ritiro degli ingombranti annunciato il 9 gennaio scorso, ribadito quqlche giorno fa e che ancora non è stato avviato tanto per fare un esempio), spieghi quantomeno ai cittadini i tentativi che sono stati esperiti e le prospettive vere, e non fantasiose, che ci sono per risolvere il problema.

 

Operaio della cava Buttitta di Trabia uccide due colleghi di lavoro: uno è bagherese

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Secondo un lancio di Gds.it, un operaio  che lavorava presso la cava Giardinello Buttitta, in territorio di Trabia dopo aver perso il posto ha ucciso due colleghi di lavoro, un operaio e il direttore responsabile della cava.

Un delitto sul quale però in queste ore gli inquirenti stanno cercando da fare luce. Le vittime sarebbero una di Bagheria e una di Palermo.

L'omicida si chiama Francesco La Russa ed ha 49 anni. Alla base del diverbio ci sarebbe stata la disperazione per la perdita del posto di lavoro. Indaga la Polizia che sta procedendo alla identificazione dei due cadaveri.

La cava fa parte dei beni confiscati a Salvatore Buttitta, e l'amministrazione giudiziaria è stata per un lunghissimo periodo in mano all'avv. Cappellano Seminara, coinvolto nelle recenti indagini giudiziarie sulla gestione dei beni confiscati, che non appena appresa la notizia assieme ai componenti dello staff incaricati dal Tribunale di Palermo di gestire la cava Giardinello si sono recati sul posto. 

L'uomo accusato per il duplice omicidio era stato licenziato il 5 settembre scorso dalla cava ed anche perchè sposato e con tre figli  si sarebbe trovato in grave crisi economica. Giunto alla cava sarebbe nata una discussione con le due vittime. A quel punto La Russa avrebbe fatto fuoco.

AGGIORNAMENTI

Le vittime sono Giovanni Sorce, 56 anni, bagherese, capocantiere cheabitava in via S.re Di Pasquale, e Gianluca Grimaldi 38 anni, direttore tecnico della cava, nominato dall'amministratore giudiziario.


Santa Flavia: arrestati padre e figlio per detenzione di droga FOTO

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Due arresti eseguiti nei giorni scorsi dai Carabinieri della Stazione Santa Flavia, nell’ambito dei servizi, disposti dal Comando Provinciale di Palermo per la repressione del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti tra i giovani. Nella notte del 12 settembre 2015 i militi della Stazione di Santa Flavia, supportata dal cane “CHEVAL”, pastore tedesco antidroga del Centro Cinofili Carabinieri di Palermo, rivelatosi determinante per la scoperta dello stupefacente, hanno tratto in arresto per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti padre e figlio:

- ONORATO Pietro, classe 1962, coniugato, esercente;

- ONORATO Gioacchino, classe 1989, disoccupato, volto noto alle forze dell’ordine.

ONORATO Gioacchino, è stato bloccato mentre era alla guida della propria autovettura lungo la S.S. 113, sottoposto a perquisizione veniva trovato in possesso di circa 25 grammi di “hashish” e della somma contante di euro 1.615,00 in banconote di piccolo taglio.

La successiva perquisizione domiciliare effettuata a carico del padre ONORATO Pietro, che gestisce un chiosco nella frazione di Sant’Elia, consentiva di rinvenire ulteriori 12 grammi della medesima sostanza stupefacente, nonché della somma contante di 5.515,00 euro in banconote di piccolo taglio, il tutto posto sotto sequestro.

I due, padre e figlio, nella mattinata del 12 settembre, su disposizione della competente Autorità Giudiziaria, sono stati tradotti presso il Tribunale termitano, per essere giudicati con rito direttissimo conclusosi con la convalida degli arresti.

Per ONORATO Gioacchino è stata inoltre disposta la misura cautelare dell’obbligo di dimora con prescrizioni nel comune di Santa Flavia, mentre per ONORATO Pietro l’obbligo di presentazione giornaliero alla Polizia Giudiziaria, pertanto rimessi in libertà. 

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Dopo la tragedia dolore, incredulità, sgomento tra familiari e amici di Giovanni Sorci

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Non riesce a darsi pace Giacomino Tomasello, cognato della vittima: " l'assassino è andato nella cava - ripete come a se stesso - con la fredda lucidità e determinazione di uccidere mio cognato; io posso capire lo stato di disagio e anche di disperazione di un lavoratore licenziato, ma come pare gli era stato offerto di venire a lavorare nella cava Buttitta di Bagheria, perchè non ha accettato? non trovo spiegazione".

I familiari di Giovanni Sorci si stringono intorno alla moglie e ai figli, Giuseppina, 30 anni, sposata con due figli ed Emanuele, 28 anni, che lavora anche lui nella cava Buttitta di Altofonte, cercando di trovare una parola di conforto che possa servire a dare un senso a questa morte assurda.

Nella palazzina di via S. Di Pasquale arrivano in continuzione parenti e conoscenti che ripetono sempre la stessa frase:"E' assurdo che si possa morire così". Peraltro Giovanni nel racconto anche dei vicini viene descritto come lavoratore abile che si era conquistato con i sacrifici e la professionalità la responsabilità di capocantiere.

Arrivano anche le troupe televisive delle tv  nazionali Canale 5, le reti Rai, fanno qualche ripresa esterna e parlano con qualcuno dei parenti: il fatto ha avuto una forte risonanza mediatica anche in relazione alle inchieste delle ultime settimane che hanno riguardato la gestione dei beni sequestrati o confiscati: ieri l'avv. Gaetano Cappellano Seminara. amministratore dei beni sequestrati a Totò Buttitta ha raggiunto il luogo del dramma; ed incredibilmente la gestione dei beni di Totò Buttitta, da quello che si è letto sui giornali, è tra quelle più chiaccherate per le consulenze e gli incarichi che sarebbero stati affidati a familiari degli amministratori giudiziari.

Al vicino Bar Carmelo si parla solo di lui, di Giovanni, che al bar era solito andare solo al sabato mattino o la domenica quando era libero dal lavoro; si ricorda la sua dedizione alla famiglia  e la sua passione per cavalli.

Uno dei familiari sta ora sequendo la lunga e mesta trafila: autopsia presso l'istituto di Medicina Legale e poi, ancora non si sa quando, i funerali.

La dinamica di quanto accaduto è già stata ricostruita per larga parte anche nei dettagli. La Russa, assunto da tre anni in cava, dopo diversi mesi di mobilità era stato licenziato, e le difficile condizioni economiche, avevano esasperato il suo stato d'animo ad un punto che nessuno poteva sospettare;  ed è per questo che è entrato nella cava e negli uffici senza alcuna difficoltà e senza suscitare alcun sospetto.

Quando Francesco La Russa è entrato intorno alle 13 negli uffici della cava di Giardinello c'erano oltre al ragioniere, il bagherese Pino Buttitta, unico sopravvissuto alla furia omicida, il direttore tecnico,  il geologo Gianluca Grimaldi, che lascia la moglie e una bambina di tre anni, e che già da otto anni lavorava nella gestione del patrimonio sequestrato delle cave di Buttitta e Giovanni Sorci, il capocantiere. La discussione ha assunto subito toni accesi e La Russa in rapida sequenza dopo avere estratto la pistola che si era portato dietro, a riprova che il folle progetto era già dentro la sua testa, ha esploso quattro o cinque colpi che non hanno dato scampo a Grimaldi e Sorci..

Il ragioniere si è sentito male ed è crollato per terra, e sarà successivamente trasportato al 118 in Ospedale, e sarà lui a raccontare alla Polizia le fasi del duplice omicidio.

L'assassino fugge e se ne va in campagna, ma viene presto rintracciato e arrestato dalla Polizia, e riferisce subito le circostanze che lo hanno portato a quel momento di follia, facendo anche ritrovare la pistola usata, una calibro 9.

nella foto ripresa dal Giornale di Sicilia a sx Gianluca Grimaldi a dx Giovanni Sorci

I CC arrestano due ficarazzesi che rubano nelle auto dei clienti di villa Cavarretta FOTO

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I Carabinieri della Stazione di Ficarazzi nella notte di sabato scorso, hanno tratto in arresto in flagranza di reato due persone con l’accusa di furto aggravato in concorso.

Obiettivo dei due, successivamente identificati in ESPOSTO BERTINO Giuseppe, palermitano classe 1985, residente a Ficarazzi e COMPARETTO Domenico, palermitano classe 1990, residente a Ficarazzi, erano le auto, parcheggiate sulla statale S.S. 113, dei clienti  di “Villa Cavarretta”.

L’attività, che si inserisce nell’ambito dei servizi straordinari di controllo del territorio disposti dal Comando Provinciale di Palermo per fronteggiare il fenomeno dei reati predatori e vandalici, nonché del degrado urbano e sociale nei comuni di Ficarazzi e Bagheria, era nata qualche giorno prima, quando i Carabinieri di Ficarazzi erano stati allertati da alcuni utenti della discoteca che, all’uscita dal locale, in particolare durante il fine settimana, avevano avuto la triste sorpresa di riscontrare la forzatura di finestrini e sportelli delle proprie auto, ed il furto degli effetti personali.

Sabato notte, al contrario, la sorpresa è toccata ai due ladri, immediatamente bloccati dai militari che, appostati in prossimità del parcheggio, sono entrati in azione ai primi movimenti sospetti dei due che, dopo aver scassinato un finestrino, avevano appena asportato il frontalino di un’autoradio, un giubbotto ed un caricabatterie.

La refurtiva, del valore di circa 400 euro, è stata restituita al legittimo proprietario, peraltro ignaro ed ancora all’interno della discoteca, mentre gli arrestati.

I due su disposizione dell’Autorità Giudiziaria sono stati tradotti presso il Tribunale di Termini Imerese per la celebrazione del rito direttissimo, conclusosi con la convalida degli arresti e la sottoposizione all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

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 Comparetto Domenico                                Esposto Bertino Giuseppe

I funerali di Giovanni Sorce

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Come sempre in questi casi sono le parole dell'uomo di Chiesa, padre Massimiliano Purpura concelebrante assieme a padre Filippo Custode, che cercano di lenire il cuore e la mente devastati dal dolore di familiari, amici, conoscenti, colleghi di lavoro di Giovanni Sorce, con il richiamo al necessario perdono e ad una superiore volontà divina che noi dobbiamo comunque accettare; ed ha una parola anche per l'altra famiglia distrutta, quella dell'assassino, moglie e tre figli, che patiranno anche loro duramente ed a lungo , le conseguenze del gesto folle del loro congiunto.

Piena è la Chiesa, pieno il sagrato delle Anime Sante per un funerale di un operaio, di un figlio del popolo: mancano le figure politiche e istituzionali, anche se è stato proclamato il lutto cittadino; sono facce del popolo la quasi totalità di quanti partecipano alla cerimonia, facce dure, scavate dal sole, di chi è aduso a lavorare all'aperto in qualsiasi circostanza e condizione di tempo, cavatori e muratori soprattutto.

C'è anche una nutrita rappresentanza dei dipendenti degli edili in cassa integrazione delle imprese confiscate ad Aiello e tanti conoscenti che Giovanni  lo incontravano nel tratto tra casa sua e il Bar Carmelo, il sabato o la domenica.

Il solo assessore Alessandro Tomasello in rappresentanza dell'amministrazione, ma ci sono  il comandante della Polizia municipale Salvatore Pilato e la dr.ssa Maria Russo, vicecommissario della Polizia di Stato a rendere testimonianza di vicinanza alla famiglia.

Una persona bella e schietta Giovanni Sorci, con la famiglia al centro dei suoi affetti e dei suoi interessi ed un levoro che gli piaceva e che sapeva fare, stando a quanto ci diceva un ragioniere delle cave Buttitta ormai in pensione e che lo conosceva bene; i cavatori sono state e sono persone speciali, perchè parlano di pietra e amano la pietra come se fossero elementi vivi e umani, la leggono come si può leggere un libro, individuano in un fronte di  cava linee di faglia e minerali componenti in base al colore e alla consistenza della roccia.

Gente di poche parole abituata al lavoro duro, abituata ai rischi e agli imprevisti delle cave; ma questo rischio, un lucido assassino che all'improvviso si presenta armato e spara ai colleghi come  se fossero dei bersagli di cartone, spegnendo in pochi istanti due vite, Giovanni Sorce e Gianluca Grimaldi non l'avevano messo nel conto

Sequestrati dai Carabinieri e Guardia di Finanza beni per 850 mila euro a Pecoraro Maurizio

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Un’attività svolta congiuntamente dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri e dal G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Palermo ha portato al sequestro di beni per un valore complessivo di circa 850 mila euro, in esecuzione di un provvedimento emesso dal Tribunale di Palermo – Sezione Misure di prevenzione su richiesta della locale Procura della Repubblica.

Il sequestro, finalizzato alla confisca, è stato eseguito nei confronti di:
- PECORARO Maurizio, nato a Palermo il 07.05.1964, (in atto libero, tratto in arresto nel dicembre del 2011 nell’operazione denominata “PEDRO”);

Il provvedimento evidenzia la figura di Pecoraro Maurizio quale custode della cassa del della famiglia mafiosa di Borgo Vecchio, retta in quel momento da Di Giovanni Tommaso.

La complessa attività investigativa, svolta attraverso minuziosi accertamenti patrimoniali sui beni sospettati di essere nella effettiva disponibilità del predetto, ha consentito di individuare un ingente patrimonio illecitamente accumulato in diversi anni di malaffare.

Attività commerciali, immobili e conti correnti sono stati passati al setaccio dagli investigatori e, alla luce della evidente sproporzione tra il loro valore e i redditi dichiarati, sottoposti a sequestro.

L’odierno provvedimento di sequestro ha interessato i seguenti beni:
1. Ditta individuale con relativo complesso beni aziendali denominata “LE BIBITE DI ALE 91”, con sede a Palermo in via Ettore Ximenes, 19 (quartiere Borgo Vecchio), avente attività di somministrazione di alimenti e bevande;
2. Nr. 3 appartamenti siti in Palermo, di cui uno in via E. Ximenes, e due in vicolo Scalici;
3. Nr. 1 magazzino sito a Palermo in vicolo Scalici;
4. Nr. 12 rapporti bancari;
5. Nr. 4 veicoli di cui; una Smart; una Fiat 500 ; due Honda SH 30.

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