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E' morto Nicola Lo Coco già sindaco di S. Flavia e appassionato cultore della storia della sua terra

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E' morto questo pomeriggio a Porticello all'età di 77 anni, Nicola Lo Coco, inteso Nicolino, sindaco di Santa Flavia per tutti gli anni '90, prima delle due sindacature consecutive di Pietro Sanfilippo. Nicolino era malato da tempo: ai familiari rivolgiamo i sensi del cordoglio di bagheria news.com e del suo direttore Angelo Gargano.

Estroverso, sempre allegro, un entusiasta, un sempre giovane per gli interessi che amava coltivare anche in età matura, la politica e gli studi sulla sua terra soprattutto, un nonnulla per infiammarlo, soprattutto quando si parlava della storia di Solunto e della baronìa di Solanto. Non era un storico dilettante, bensì cultore appassionato e competente della storia straordinaria del territorio di Solunto, Santa Flavia e della Baronìa di Solanto.: non c'era evento che gli sfuggisse, non c'era episodio sia esso economico e culturale della sua comunità che non conoscesse e su sui non avesse approfondito gli studi, anche se è sul tema delle tonnare che le sue ricerche hanno prodotto i risultati più originali e interessanti.

Le tonnare di Solanto soprattutto e di Sant'Elia con le sue ricerche meticolose che lo portarono a scoprire le cosiddette tonnare di terra, allorchè al tempo di Solunto fenicio-punica, poi localizzata a San Cristoforo e nella piana di Sperlinga-Valdina,  l'abbondanza di tonni ne consentiva la pesca direttamente da terra.

Un altro contributo interessante è venuto da un suo libro sulla storia dei primi porticellesi che agli inizi  del secolo scorso andarono ad insediarsi come salatori di pesce nei paesi baschi,ad Ondarroa in particolare, paese gemellato con Porticello.

E poi i suoi studi continui su Solunto prima fenicio-punica e quindi ellenistico-romana, lo vedevano sempre in prima fila nei convegni e e nelle conferenze. Un uomo che ha amato e onorato la sua comunità, con l'impegno politico e l'approfondimento dei saperi e delle conoscenze legate non solo al passato ma anche all'attulità, essendo di fatto uno dei maggiori conoscitori dei problemi e delle normative inerenti la pesca.

I funerali si svolgeranno lunedì alle opore 10.30 presso la Chiesa di Maria SS. del Lume di Porticello

 


Blitz contro abusivismo commerciale ad Aspra di un Nucleo interforze coordinato dalla Polizia

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L'operazione coordinata dal dirigente della polizia di Stato del commissariato di polizia di Bagheria, dottor Francesco Fucarini, è scattata intorno alle ore 20 di sabato sera , quando solitamente in corso Italia il tratto iniziale della litoranea Aspra-Ficarazzi, viene occupato nelle serate prefestive dalle bancarelle di commercianti 'abusivi' spesso extracomunitari, ma non solo.

Una cinquantina di uomini di un gruppo interforze integrato in cui erano presenti venti agenti della Polizia di Stato intervenuti da Palermo con due 'cellulari', oltre ad una decina di operatori del commissariato di P.S. di Bagheria tra agenti e graduati, 14 agenti di Polizia urbana con il loro comandante Costantino Di Salvo, una gazzella ( e non volante come avevamo scritto per precipitazione)  dei Carabinieri ed un mezzo della Guardia di Finanza, hanno bloccato i due accessi del tratto di corso Italia dove avevavno già montato le loro bancarelle gli abusivi ed hanno cominciato ad effetturare i controlli e verifiche.

Naturalmente i piccoli venditori hanno subito cercato di smontare le loro baracche per squagliarsela ed un paio ci sono anche riusciti, ma gli altri, una decina sono stati identificati e sanzionati.

Qualcuno protestava sostenendo che era impossibile cercare di lavorare in regola per la difficoltà di interloquire con la burocrazia degli uffici comunali di Bagheria.

Da sempre la presenza degli abusivi suscita polemiche ad Aspra, e divide l'opinione pubblica, e ne è prova il dibattito che in queste settimane si sta svolgendo sulle colonne del nostro giornale.

'Questo tipo di operazioni che prevedono l'impiego di gruppi interforze integrate - ci ha spiegato il dr.Fucarini, che peraltro in questi giorni ha partecipato anche ai blitz antiabusivi alla Vucciria e nelle piazze della Movida palermitana, non resteranno casi isolati. Intendiamo far passare il messaggio che il rispetto della legalità e la tutela della sicurezza dei cittadini è comunque preminente e deve essere perseguita con rigore e coerenza'.

'Non ci fermeremo quì - ha concluso il dirigente - perchè operazioni come quella di stasera, che fa seguito ad altra effettuata nel centro cittadino di Bagheria verranno ripetute in maniera mirata per ridare fiducia ai cittadini nelle istituzioni'

 

Sequestrati beni per 10.000.000 di euro tra Bagheria Misilmeri Ficarazzi Villabate ad imprenditore

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I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Palermo, su disposizione della Sezione Misure di Prevenzione presso il Tribunale di Palermo, hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro riguardante tutti i beni, del valore di circa 10 milioni di euro, intestati e riconducibili ad imprenditore vicino a personaggi mafiosi della famiglia di Villabate.

Il provvedimento, finalizzato alla confisca, è stato eseguito nei confronti di Arena Salvatore nato a Catanzaro il 21.10.1960, tratto in arresto nel febbraio del 2009 nell’ambito dell’operazione “Senza frontiere”.

L’attività di indagine aveva evidenziato come Arena Salvatore si era adoperato al fine di attribuire fittiziamente al figlio Marco ed al genero Alaimo Giampiero, entrambi tratti in arresto nella medesima operazione, la titolarità dell’agenzia di scommesse “INTRALOT” sita in Villabate, in realtà riconducibile al reggente della famiglia mafiosa di Villabate D’Agati Giovanni, il quale, con tale stratagemma, aveva tentato di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione.

Arena Salvatore, assolto in secondo grado, dopo una condanna in primo grado ad un anno e 4 mesi di reclusione, è stato raggiunto dall’odierno provvedimento di sequestro in quanto a suo carico la Sezione Misure di Prevenzione presso il Tribunale di Palermo, concordando pienamente con le risultanze investigative, ha riscontrato indizi idonei a dimostrare che i beni costituiscono il reimpiego dei proventi di attività illecite e che le disponibilità finanziarie in capo al proposto non sono compatibili con i redditi dichiarati.

Il predetto provvedimento ha riguardato numerose società e attività commerciali quali il prestigioso “Splendore Atelier” di Villabate ed il noto “Bar del bivio” di Palermo, appartamenti, ville, appezzamenti di terreno, autoveicoli e rapporti bancari.

 

DETTAGLIO SEQUESTRI

 

- nr. 1 SOCIETA’ CON RELATIVO complesso BENI AZIENDALI ED INTERO CAPITALE SOCIALE, CON SEDE in villabate, avente attivita’ di vendita di abbigliamento;

- nr. 1 impresa individuale e relativo complesso beni aziendali, avente sede in palermo, gestore delle attivita’ connesse al “Bar del bivio”;

- nr. 1 ATTIVITA’ DI bar, ad insegna “BAR DEL BIVIO” sita in Palermo;

- nr. 1 ATTIVITA’ DI rivendita giornali e riviste, all’interno del suddetto “BAR DEl  BIVIO” sita in Palermo;

- NR. 2 VILLINI siti in Ficarazzi (PA);

- nr. 1 villetta sita in Villabate (PA);

- nr. 1 appartamento sito in Villabate (PA);

- nr. 1 appartamento sito in Ficarazzi (PA);

- nr. 1 appartamento sito in Bagheria (pa);

- nr. 1 magazzino sito in Misilmeri (pa);

- nr. 1 magazzino sito in Ficarazzi (pa);

- nr. 1 magazzino sito in Palermo;

- nr. 2 APPEZZAMENTI di terreno siti in Misilmeri (pa);

- nr. 2 APPEZZAMENTI di terreno siti in Ficarazzi (pa);

- nr. 2 autovetture;

- nr. 29 rapporti bancari.

in copertina  foto d'archivio

 

Nasce a Bagheria il 1° ambulatorio extraospedaliero per la terapia del dolore

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L'hanno fortemente voluto il dirigente del Distretto sanittario di Bagheria Luigi Lo Giudice, confortato dal sostegno del dr. Antonino Candela, dirigente dell'ASP: un ambulatorio, il primo extraospedaliero nel territorio, per la terapia del dolore; servizi del genere sono già presenti solo presso l'Ospedale civile 'G.Cimino' di Termini Imerese, presso l'azienda sanitaria Cervello-Villa Sofia e presso l'A.R.N.A.S dell'Ospedale civico Palermo.

Un servizio che, una volta avviato,  verrà incontro alle esigenze di migliaia di pazienti che nel territorio hanno necessità di una adeguata terapia del dolore acuto o cronico non oncologico, quindi soprattutto dolori articolari e radicolari.

altVerrà innanzitutto attivato uno 'Sportello del dolore' che rappresenterà un momento di accoglienza e di analisi non solo della sintomatologìa  obiettiva del paziente, ma che potrà comprendere i vari aspetti della malattia e della sofferenza così come percepiti dal soggetto; si farà diagnosi, si individuerà un percorso terapeutico e si valuterà in questa sede l'opportunità di delegare a terze persone, amici o familiari, il carico di decisioni concernenti la patologia.

Il servizio  avrà sede in locali reperiti all'interno del Poliambulatorio di via Mattarella a Bagheria, che sono stati 'specializzati' anche dal punto di vista dell'arredo verso le finalità che ci si propongono,  si avvarrà della collaborazione di un medico anestesista, di un medico rianimatore  e di personale tecnico infermieristico specializzzato in terapia del dolore, che prenderanno in gestione il paziente lungo il corso della varie sedute terapeutiche che potranno prevedere infiltrazioni di antalgici, che saranno però effettuati  con tecnica ecoguidata, o la somministrazione di altra terapia farmacologica.

L'ambulatorio che presenterà tutti gli standard di sicurezza e accoglienza previsti per questo tipo di servizio erogherà prestazioni che potranno essere prenoatate attraverso il C.U.P. ( centro unico prenotazioni) e l'accesso iniziale consisterà in un incontro con il paziente che riferirà della sua storia clinica e successivamente nella programmazione delle sedute terapeutiche cui il paziente dovrà essere sottoposto.

Nelle intenzioni dei proponenti, che presenteranno il progetto in maniera analitica mercoledì 20 agosto alle ore 11.30 presso il Poliambulatorio di Bagheria, il nuovo servizio dovrà rappresentare un vero fiore all'occhiello per la sanità nel nostro territorio.

nella foto di copertina il dott. Luigi Lo Giudice dirigente del Distretto di Bagheria

Balenottera ad un miglio da capo Mongerbino

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La notizia viene riportata da livesicilia che ha ricevuto la foto da un lettore Fabio D'Agostino; si tratta di una balenottera comune, e quella che riprendiamo dal sito online palermitano è appunto  la foto del cetaceo inviata dal lettore nell'ambito dell'iniziativa YouLive.

La balenottera è stata avvistata a circa un miglio da Capo Mongerbino. "E' stato davvero emozionante vedere un cetaceo di questo tipo nei nostri mari - racconta Fabio D'Agostino -. Sentire il soffione rompere il silenzio e la quiete che vi è al largo delle coste ci faceva venire i brividi. Questa giornata rimarrà sempre nei nostri ricordi".

Un paio di anni fa dei diportisti palermitani a bordo di un gommone avevano avvisato e ripreso, a distanza più ravvicinata, un cetaceo delle stesse caratteristiche e dimensioni, ma nel Mediterraneo la zona in cui gli avvistamenti sono più frequenti rimane il golfo ligure.

La foto di copertina ripresa da livesicilia è di Fabio D'Agostino

Una cittadina pensionata scrive al sindaco: 'Caro Patrizio Cinque'

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Signor sindaco Cinque, quando finirà la sporcizia ambientale che regna sovrana nella nostra città? Sicuramente Lei dirà (come tutti) “Così è tutta la Sicilia” e così ci consoliamo!

Perché, invece, non cominciare a comportarci civilmente da entrambe le parti (cittadini e amministrazione comunale)? Noi (anche se non tutti, purtroppo) nelle nostre case facciamo una pulizia giornaliera, tenendo molto all’igiene. 

E come è compito di ogni cittadino tenere pulito il proprio spazio, così è compito Suo far mantenere puliti i luoghi pubblici chiusi e aperti. È necessaria una pulizia giornaliera, non solo nelle strade principali, ma anche nelle strade secondarie dove, nelle aiuole e sotto i marciapiedi, giace immondizia incrostata dalla polvere e dalle pioggia, non da giorni, ma da mesi ed anni!

Per non parlare dei mattoni rotti dei marciapiedi dove i pedoni anziani come me, e che camminano con l’aiuto di un bastone o di una stampella, rischiano di scivolare e cadere. Aggiungo gli asfalti con grandi buche e avvallamenti da far perdere l’equilibrio a chi attraversa la strada: una persona anziana non può fare cento metri in più per cercare le strisce pedonali (che nelle strade secondarie non esistono proprio).

Circa due mesi prima della Sua elezioni abbiamo visto un inizio di raccolta differenziata: sono stati ritirati i vecchi, sporchi e rumorosi contenitori di metallo e sono stati sostituiti con quelli di plastica colorati per la raccolta differenziata, sistemati soltanto nelle strade principali, senza criterio o rispetto per i negozi di alimentari o gli ingressi dei palazzi, ma solo per la comodità di chi deve ritirare i rifiuti e soprattutto senza calcolare l’insufficienza numerica (perché cinque contenitori bastano solo per un condominio di dieci famiglie).

E non parliamo del fatto che il ritiro non avviene con costanza,: quindi ci troviamo con i sacchetti depositati per terra, in abbondanza tra l’altro, se ci sono posteggiate delle auto davanti ai contenitori (anche questo dovrebbe essere vietato con segnaletica). Gli addetti al ritiro nemmeno ci provano, vanno via, e così i sacchetti aumentano attirando zanzare, scarafaggi, topi, gatti e cani (che meraviglia)!

E la disinfestazione?!?

Purtroppo non essendoci stata un’informazione specifica e istruttiva, sia per i cittadini e soprattutto per coloro che effettuano il servizio, questo è il risultato (l’avviso semplice che avete lasciato davanti ai contenitori non è sufficiente). Per esempio: nel bidone con su scritto “Indifferenziata”, la gente deposita i sacchetti con rifiuti misti pensando che significhi “vecchio sistema”.

Stesso dicasi per chi ritira i rifiuti, che si ferma alla punta della strada e, dopo aver trascinato e svuotato il bidone interessato per non fare tanti viaggi con i sacchetti che si trovano per terra in esuberanza (divisi però per categoria), li infila a caso in quelli svuotati.

altNon vorrei che questa raccolta differenziata fosse solo di facciata e che alla fine venisse “unificata”…

MI auguro proprio che non fosse così! Sarebbe utile ricominciare con il vecchio sistema delle lettere a casa ai cittadini (non tutti possiedono un computer, soprattutto la vecchia generazione) , il conferimento dei rifiuti, i giorni e le fasce orarie precedenti al ritiro degli stessi. Per “l’umido organico” la raccolta dovrebbe essere giornaliera, invece è da due settimane che il contenitore trabocca per terra per la gioia degli animali (ne ho la certezza, perché dentro al contenitore c’è ancora un mio sacchetto che ho personalizzato per controllare, che spero nel frattempo sia stato finalmente rimosso).

Bisognerebbe controllare e sanzionare “nel rispetto dell’ambiente” quelli che sbagliano: sia i cittadini che quelli che effettuano il servizio.
Signor Sindaco Cinque, mio marito ed io abitiamo a Bagheria da quindici anni in via Massimo D’azeglio, che è proprio un esempio di quello che le ho citato prima (strada dissestata e sporcizia sul marciapiede davanti al Consultorio A.S.P.). Le comunico che da due settimane circa nella via in cui abito, all’incrocio con via Papa Giovanni XXIII, si trova una buca piccola ma molto profonda. È stata solamente transennata ma ancora non ricoperta: sicuramente, quando succederà qualcosa di brutto, si provvederà….

Signor Sindaco, Lei è il quarto in carica da quando abito a Bagheria. Io spero che tutto quello che la Sua corrente politica propaganda sia vero, ma si ricordi che “Il buongiorno si vede dal mattino” e finora tutto è uguale, anche peggio! Per quanto riguarda l’immondizia, noi abbiamo pagato sempre regolarmente la tassa. Ma da ora in poi la pagheremo con lo stesso modo in cui viene effettuato il servizio di raccolta.

Le auguro buon lavoro (si fa per dire)

Saluti, Maria Lo Verso.

PS: chiederò la pubblicazione di questa lettera  anche sui social network e su tutti i media disponibili.

in copertina foto di archivio

 

Sequestro per 1,7 mil. a Tommaso Castagna, già condannato per estorsioni a produttori di cinema e tv

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La Guardia di Finanza di Palermo ha sequestrato una società e relativo complesso aziendale, una ditta individuale, un magazzino, un autoveicolo e disponibilità finanziarie, del valore complessivo di oltre 1,7 milioni di euro, in esecuzione di un provvedimento emesso dal Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione, su richiesta della locale Procura della Repubblica.

I beni sono stati sequestrati a Tommaso Castagna, 50 anni, palermitano, già arrestato nell’ottobre 2012 nell’operazione di polizia “Atropos”, per estorsione ed associazione a delinquere di stampo mafioso, in quanto ritenuto appartenente alla famiglia della “Noce”.

L’attività investigativa aveva consentito di ricostruire le modalità dell’imposizione del “pizzo” a numerosi imprenditori e commercianti dei quartieri controllati.

Al cinquantenne era stato contestato il reato di estorsione aggravata in quanto, mediante minacce ed intimidazioni, erano state imposte ad una società di produzione cinematografica, impegnata sul capoluogo nelle riprese di una fiction per la tv, assunzioni e prestazioni di servizi non necessari. Per questo, lo scorso maggio gli è stata inflitta una condanna a 10 anni di reclusione.

Coltivare la memoria è un dovere dell'intera comunità bagherese

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Ci è accaduto in questi anni in occasione della scomparsa di amici o anche di semplici conoscenti, che avevano segnato per le loro doti umane o professionali o politiche le vicende della nostra comunità di scrivere qualche parola di commiato, perchè noi pensiamo laicamente che l'altra vita risieda nel ricordo di chi rimane.

E se questo è importante per i singoli lo è ancora di più per una comunità che del proprio passato e delle persone che hanno in qualche modo illustrato la nostra Bagheria è giusto si conservi memoria: ed è stato questo il senso più profondo del nostro ricordarli.

Ci è accaduto, come è inevitabile che accada, di non avere menzionato la scomparsa di tanta gente che si era  dedicata  al bene comune,  o che magari ha condotto una vita modesta e nella riservatezza, ma che avrebbe senz'altro meritato due parole pubbliche di ringraziamento al momento dell'addio; come ci è accaduto, e di questo ci rammarichiamo sinceramente che, per motivi tra i più diversi, ci sia sfuggita la dipartita di figure che a Bagheria hanno lasciato un loro piccolo segno.

Tre anni fa, per chi è credente, tornava nella casa del padre il dottor Francesco Paolo Carollo, medico chirurgo e militare che aveva concluso la sua carriera da generale dell'esercito. Solo tempo dopo, e per puro caso, apprendemmo la notizia.

E vogliamo ovviare a questa disattenzione non solo e non tanto per ricordare una figura notissima a Bagheria, ma anche e soprattutto per ricordare una famiglia, che per stile di vita, di lavoro e di quotidiani comportamenti  è stata assieme ad altre migliaia di famiglie bagheresi, tirate su in un certo modo, la spina dorsale della Bagheria di un tempo. 

Il generale Paolo Carollo, dicevamo figura notissima, perchè al tempo del servizio militare obbligatorio, e noi ne sappiamo qualcosa, era una delle due persone cui ci si rivolgeva ( l'altra era il carissimo Peppino Abbate), per, diciamo così, 'mitigare' i rigori di un servizio militare che 40-45 anni fa era, diciamola tutta, un castigo di Dio, almeno per chi aveva continuato gli studi, perchè si andava a collocare o subito prima o subito dopo o durante la laurea, momento decisivo per gli studenti universitari che usufruivano del cosiddetto 'rinvio'.

Negli anni '70 dopo la laurea si trovava subito lavoro, si cominciavano a consolidare gli affetti, insomma fare il soldato, così come si diceva un tempo, era una bella rottura. Ed in tantissimi ci giovammo, anche per una semplice e agognatissima licenza breve ( una tre + due) per fare un esame o rivedere per un semplice saluto  amici e parenti, della intercessione dell'allora maggiore Paolo Carollo.

Comprensivo, tollerante sin dove era possibile, però sempre militare e valente professionista, attività esercitata anche privatamente

Poi la mia attività di lavoro mi portò a conoscere la famiglia del gen. Carollo: il padre innanzitutto che era stato maresciallo dell'esercito durante il periodo fascista, aveva visto lo sbarco degli americani nella zona di Licata, uomo autoritario e tutto d'un pezzo, ma grandissimo artigiano del legno (mi faceva spesso vedere i mobili che si era costruito con le sue mani), instancabile lavoratore e soprattutto persona irreprensibile e perbene.

Naturalmente politicamente eravamo lontani mille miglia, e litigavamo pure, ma non si poteva non apprezzare la coerenza e l'attaccamento che manifestava ai principi della famiglia, del lavoro e dell'onestà.

E poi la dr.ssa Caterina Carollo, purtroppo anche lei mancata qualche anno fa, medico dermatologo di grandissima professionalità e bravura, che godeva della stima incondizionata di un luminare della dermatologia nazionale e internazionale, il mitico prof. Antonio Tosti, direttore della Clinica dermatologica dell'Università di Palermo.

Però modesta e alla mano, amata dai suoi pazienti per il suo carattere oltre che per la sua straordinaria preparazione scientifica, anche lei rigorosa e molto legata alla famiglia.

Ed infine il fratello Pietro con il suo linguaggio forbito e ricercato, la sua grande cultura, il suo amore per la poesia e la musica.

Una famiglia come migliaia ce n'erano negli anni '50 a Bagheria che coltivavano l'etica del lavoro, dei sacrifici, del rispetto degli altri, e che furono protagoniste di quel piccolo-grande miracolo economico, ma anche politico, che Bagheria realizzò dal dopoguerra sino al finire degli anni '60, famiglie di cui Peppuccio Tornatore in Baarìa ce ne ha dato uno spaccato.

 


Drammatica protesta degli ex Temporary rientrata dopo l'incontro con il sindaco Patrizio Cinque

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Momenti di concitazione e di paura stamane intorno alle 11,30, quando una quindicina di operai ex Temporary che sino al 22 agosto avevano prestato servizio per la Ecogest nella zona del Miniaro, sono saliti sui tetti di palazzo Butera e qualcuno di loro si è esposto pericolosamente sul cornicione esterno minaccciando di buttarsi giù.

Per oltre due ore una drammatica tensione con due operai sentitisi male sotto  il sole cocente e soccorsi dai pompieri, mentre a palazzo Butera affluivano i mezzi del 118 , scale e materasso dei vigili del Fuoco, operatori della polizia e agenti della polizia municipale.

altIntorno alle 12.30 è arrivato il sindaco Patrizio Cinque che ha parlato lungamente con i lavoratori: un confronto durissimo, teso, ma in cui Patrizio Cinque non si è spostato di una virgola rispetto alla impostazione iniziale.

'La legge non mi dà nessuna via giuridicamente legale per potere procedere al vostro ulteriore utilizzo - ha scandito il sindaco - e questo è purtroppo l'inizio di un processo che mi porterà a creare le condizioni per aver un paese veramente pulito.'

Ed ha spiegato il senso del 'purtroppo'.

Andrò in consiglio - ha proseguito il sindaco - chiedendo che venga accolta la proposta di fuoriuscita dal Coinres ( misura che comporterà il licenziamento dell'attuale forza lavoro), ed andremo verso la formazione di una SpA interamente partecipata dal comune che procederà alla selezione con evidenza pubblica del personale che dovrà lavorare per tenere pulita Bagheria. La legge mi obbliga - ha sottolineato ancora Cinque - a mantenere i precedenti livelli occupazionali, ma è chiaro che nessuno potrà sentirsi 'garantito' .

'I temporary presenteranno i loro titoli 'legittimi' di cui dovremo tenere conto nel bando di selezione, e cioè l'avere maturato quasi sette anni nel servizio, ma altro non possiamo promettere - ha concluso - Questo è quanto dice la legge, e questo è quello che farò'.

altIl bacino di utilizzo di cui parlano le direttive della Regione, avrebbe valore nel caso in cui venisse dato il servizio in appalto,( perchè potrebbe essere una clausola del capitolato n.d.r.), cosa che non abbiamo intenzione di fare: noi invece lo gestiremo con una società per azioni  comunale ed i criteri di assunzione saranno quelli valevoli per gli enti pubblici.

Ed ha aggiunto con fermezza: 'forse dovrà venire l'esercito a pulire Bagheria, ma quello che è certo è che noi non tollereremo più che un pugno di persone  può tenere com'è avvenuto e come ancora oggi avviene, sotto ricatto ed in ostaggio una città di 60.000 abitanti'.

E venivano fuori episodi di sabotaggio dei mezzi ( gomme squarciate, filtri d'olio sottratti) e di ben orchestrato assenteismo, accaduti anche negli ultimissimi giorni che sono stati doverosamente denunciati ai carabinieri.

Interviene anche l'assessore Atanasio, che assieme all'assessore Mastrolembo ha accompagnato il sindaco, che chiarisce:  Sin quando il confronto si svolgerà sul piano delle legittime rivendicazioni e della correttezza formale, anche umanamente staremo con voi, ma se il confronto dovesse assumere i connotati di una aggressione verbale e di contumelie e offese gratuite così come avvenuto qualche giorno fa, saremmo costretti a chiudere i rapporti.

Scendono dai tetti i protestatari, scema per fortuna la tensione, sino a quel momento altissima, ma la protesta rimane: i lavoratori restano al comune ad occupare  la stanza dell'assessore Balistreri.

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Via San Marco, Santa Flavia – Pericolosità della circolazione automobilistica, sicurezza pedoni.

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Gentilissima Redazione,

con la presente intendo rispondere in merito al Vostro articolo pubblicato in data 24 Agosto 2014 riguardante il senso unico in Via San Marco di cui all’esposto anonimo pervenuto al Comune di Santa Flavia e incamerato al n. di prot. 11618 del 01.07.14.

-L’anonimo che si firma “Un gruppo di residenti a Santa Flavia” è un solo cittadino, non vi è pertanto alcun altro residente che vuole la Via San Marco a senso unico; soltanto lui che vi abita la vorrebbe meno trafficata.

- Si fa presente in premessa che la Via San Marco rappresenta l’unica principale arteria che collega Santa Flavia a Bagheria. E’ da sempre stata una strada a doppio senso di circolazione sebbene :
- Nel 2009, la precedente Amministrazione con Ordinanza n. 07 del 28.01.09 aveva provato a istituire il senso unico di marcia in Via Consolare e Via San Marco ma si è verificata una vera e propria rivolta dei commercianti ed abitanti dei luoghi (così come da petizione n. 8199 del 06.04.09 dal quale si evincono i cittadini flavesi che lamentavano una penalizzazione delle proprie attività, e chiedevano nuovamente il doppio senso di marcia.)

-Alla luce dell’esposto, il senso unico veniva revocato con Ordinanza Sindacale n. 54 del 17.04.09 e veniva istituito nuovamente il doppio senso di marcia proprio per tutelare il diritto al lavoro e lo scambio rapido tra le due cittadine (Santa Flavia e Bagheria). Pertanto si è data priorità alla richiesta dei lavoratori e non alla richiesta di un solo cittadino che lamentava la mancanza di tranquillità della strada. 

- L’esperienza e il monitoraggio della strada ci ha portato ad asserire che di fatto il senso unico della Via San Marco risulta essere molto pericoloso in quanto l’utente, d’istinto, è portato ad accelerare sul rettilineo e potenzialmente essere oggetto di incidenti anche a pedoni che si trovano ad attraversarla. 

- A seguito di richiesta dello stesso UNICO CITTADINO , il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, ha eseguito un sopralluogo nella suddetta strada, deliberando che per l’ampiezza della stessa, questa doveva essere a senso unico. 

-La scrivente pertanto è stata costretta ad emanare l’Ordinanza n. 03 del 20.02.13 in questione , citata nell’esposto di un solo cittadino con la quale veniva istituito nuovamente il senso unico e trasmessa all’UTC per l’apposizione della necessaria segnaletica e sollecitata anche agli attuali Amministratori con nota prot. n. 11052 del 23.06.14.

- La suddetta Ordinanza ancora non viene messa in atto dall’Amministrazione attuale perché di fatto penalizzerebbe oltre che i commercianti, (che lamenterebbero una drastica riduzione della clientela) anche la cittadinanza tutta, costretta a fare un largo giro per spostarsi da un paese ad un altro e si assisterebbe nuovamente ad una rivolta dei suddetti.

- La Polizia Municipale, carente di organico (solamente 4 unità per un vastissimo territorio e numerosi servizi da espletare), NON LATITA, così come denunciato nell’esposto “anonimo” anzi è chiamata a compiti gravosi e urgenti che si presentano giornalmente e svolge il proprio ruolo con solerzia e professionalità.

- La scrivente Comandante del Corpo di Polizia Municipale è a conoscenza di tutte le problematiche del territorio, mentre il “ solo cittadino” si è impuntato sul senso unico allo scopo meramente egoistico e cioè quello di avere tranquillità sotto la propria abitazione, insinuando e calunniando l’intera Amministrazione e specialmente la sottoscritta che, a detta sua , dovrebbe essere rimossa dall’incarico solo perché non riesce a trovarsi d’accordo con le sue esigenze.

-Orbene, è pur vero che le autovetture sono costrette, per mantenere il doppio senso di marcia, a posteggiare sul marciapiede, ( detta sosta era stata regolamentata da apposita Ordinanza , sempre dallo stesso impugnata) ma Le assicuro che in 26 anni di servizio che ormai vanto di avere nel settore, non si è mai registrato un solo incidente dovuto al doppio senso di marcia in quanto la doppia carreggiata impone la bassa velocità, mentre di fatto il senso unico comporterebbe un significativo incentivo alla corsa, in quanto la strada per gran parte di essa è un rettilineo.

- In quanto al passaggio dei pedoni, questi possono tranquillamente circolare nei 1,20cm di marciapiede lasciato libero e delimitato da una striscia bianca, che lascia spazio anche al passaggio di carrozzine e quant’altro, oltre che su tutto il grande marciapiede del lato opposto della strada dove vige il divieto di sosta diligentemente rispettato da tutti sul quale possono tranquillamente transitare carrozzine, pedoni etc.

-Si rappresenta infine che il “solo cittadino” è ben noto a questo Ente per i continui disagi che causa agli uffici, oggi più che mai carenti di organico, costretti a sospendere le proprie attività principali per rispondere alle numerose richieste di accesso agli atti, ricorsi, comunicazioni e denuncie presentati, ( un intero faldone è dedicato a questa annosa questione) il cui unico scopo è quello di paralizzare l’iter amministrativo a fronte di un operato trasparente.

Si coglie l’occasione per salutare distintamente

Il Comandante della Polizia Municipale
Commissario di P.M. Anna Maria D’Acquisto

 

Bagheria: i CC arrestano finto turista che derubava i bagnanti della litoranea Aspra Mongerbino Foto

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Si fingeva un turista ed attendeva che i bagnanti entrassero in acqua, salvo poi derubarli di quanto avevano lasciato incustodito in spiaggia.

I Carabinieri di Bagheria, all’esito di un mirato servizio finalizzato al contrasto dei furti in spiaggia, nella giornata di ieri hanno tratto in arresto per furto aggravato, a Bagheria nei pressi della strada litoranea di Mongerbino, SAMPINO Casimiro, classe 1966, nato a Palermo ove è residente, volto noto alle forze dell’ordine.

I militari dell’Arma, erano stati  allertati da alcuni bagnanti della spiaggia denominata “Ippo Campo”, che lamentavano il furto di alcuni oggetti preziosi e denaro contante custoditi negli zaini sotto gli ombrelloni.

Dalle informazioni raccolte dalle vittime, dopo aver effettuato prolungate operazioni di ricerca dell’autore, già noto per il suo modus operandi, lo rintracciavano alcuni minuti dopo, in prossimità della via litoranea, ove presumibilmente si accingeva a mettere in l’attività di borseggio.

altLa refurtiva del giorno, interamente recuperata è stata restituita ai legittimi proprietari dopo aver formalizzato la denuncia in caserma.

L’arrestato, su disposizione, dopo aver trascorso la notte presso le camere di sicurezza della Compagnia di Bagheria, nella giornata odierna è stato tradotto presso il Tribunale di Termini Imerese (PA) per la celebrazione del rito direttissimo, conclusosi con la convalida dell’arresto e la sottoposizione alla misura cautelare degli arresti domiciliari in attesa di processo del prossimo 9 settembre 2014.

Sono ora in corso ulteriori accertamenti finalizzati a ricostruire analoghi episodi criminosi, anche con la preziosa collaborazione delle vittime, la cui tempestività nell’attivare le Forze di Polizia si è rivelata decisiva per l’arresto dell’autore. 

 

nella foto  Sampino Casimiro

L'avv. Fiasconaro interviene su via San Marco: inesattezze ed omissioni nella lettera del comandante

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Gentile Redazione di Bagherianews,

seppur non citato espressamente, vengo chiamato in causa in una lettera della Comandante di P.M. di Santa Flavia del 28 agosto scorso, relativa alla circolazione in via San Marco.
La lettera contiene molte inesattezze ed omissioni, che non consentono a chi legge di capire la situazione in modo completo.

Il senso unico in via San Marco era stato istituito con ordinanza n° 7 in data 28.1.2009 (sindaco dr. Antonio Napoli) , con le seguenti motivazioni: “… sicurezza della circolazione di mezzi e persone a causa della limitata larghezza della carreggiata (meno di 6 metri) e della incompatibilità con il parcheggio sul marciapiede degli autoveicoli che rende l’utilizzo pedonale di via San Marco molto pericoloso sopratutto per i bambini, i diversamente abili, gli anziani”.

L'ordinanza fu eseguita i primi di aprile 2009. Il 17.4.2009, a seguito di una petizione raccolta dal gestore di un distributore di carburanti (ai tempi anche consigliere comunale di maggioranza) è stato reintrodotto il doppio senso di marcia. Nessuna rivolta di commercianti: solo una letterina con diverse firme. Una cosa molto importante però é che in quel preciso periodo Corso Filangeri era chiuso al traffico per i lavori di rifacimento. Di conseguenza, se qualche riduzione negli affari si era verificata, la causa consisteva nella contemporaneità con la interruzione del Corso e non nel senso unico (che peraltro durò solo 15 giorni, tempo comunque insufficiente per verificare l'impatto della misura).

Al Sindaco dr. Antonio Napoli fu consegnata allora una petizione con più di cento firme di cittadini con la quale lo si invitava a ripristinare il senso unico, e questo per ragioni di sicurezza. Ciononostante, non volle agire in tal senso e decise, per mantenere il doppio senso, di obbligare i residenti in via San Marco a parcheggiare le autovetture sui marciapiedi, in deroga (e violazione) all’art 158 del codice della strada, a patto di lasciare un corridoio per il transito dei pedoni di almeno 90 cm.

La soluzione era però errata : i posti auto erano ricavati occupando metà del marciapiede, già stretto. Il transito dei pedoni era garantito da una fascia libera di 90 cm, ma il Comune non aveva considerato che in questa fascia insistevano numerosi gradini di accesso alle case. Così, in molti tratti, la fascia destinata al transito pedonale si riduceva a pochi centimetri.
Inoltre, sul marciapiede opposto, di 80 cm di larghezza, ci sono i pali dell’illuminazione e così mamme con passeggino o disabili in carrozzina, non potendo utilizzare nessuno dei due marciapiedi disponibili, si vedevano costretti a scendere dal marciapiede ed a transitare sulla sede stradale venendo letteralmente “sfiorati” dalle auto in transito a velocità sostenuta.

altI provvedimenti del Comune venivano impugnati con ricorso gerarchico al Ministero e anche al Tar.

Il Ministero inviava anche un'ispezione, dalla quale risultava che per le sue caratteristiche la via San Marco non poteva essere adibita a doppio senso. Veniva accolto anche il ricorso, e il Comune procedeva a smantellare i cartelli, ma lasciava la striscia bianca sul marciapiede (ormai però priva di significato).

Con ordinanza del gennaio 2012 il Comune decideva allora di vietare la sosta in tutta via San Marco, pur di mantenere il doppio senso di marcia. Questa decisione (che avrebbe gravemente danneggiato tutti gli abitanti di via San Marco) veniva contestata dal sottoscritto, che spiegava in un volantino le ragioni della sua erroneità, e chiedeva nuovamente il ripristino del senso unico. L'ordinanza non veniva mai applicata, e nel frattempo si insediava la nuova Amministrazione, con il dr. Salvatore Sanfilippo, il quale (e gliene dò atto) si muoveva correttamente per il ritorno del senso unico.

Così con Ordinanza n° 3 del 20.02.2013 veniva ripristinato il senso unico in via San Marco e rimosso l’obbligo alla sosta sul marciapiede al fine di consentire il regolare transito dei pedoni sul marciapiede e il regolare posteggio delle auto in sosta lungo il margine destro della carreggiata.
Il Comando (o chi per lui) non ha però mai dato attuazione a questa ordinanza, e non ne conosco le ragioni. Le auto continuano a sostare sul marciapiede e la via San Marco continua ad essere a doppio senso!

Oggi la situazione si è fatta ancora più grave. Il continuo salire e scendere delle autovetture sul marciapiede ed il sovraccarico delle auto in sosta sulla pavimentazione, lo ha danneggiato in più punti. Oltretutto, fatto ancor più grave, è che sotto il marciapiede in questione, ad una profondità di circa 20 cm, passa un antico canale di scolo delle acque fognarie ormai non più utilizzato, coperto da una vecchia soletta in calcestruzzo di pochi centimetri di spessore, non idonea a sopportare il carico delle autovetture.

Vediamo adesso quali sono i vantaggi del senso unico: 

Sarebbe facile e comodo rientrare a Bagheria da via Consolare (a sua volta a senso unico e sempre libera). Si potrebbe parcheggiare sulla carreggiata lato destro direzione Santa Flavia e le auto non danneggerebbero sospensioni e ammortizzatori stando tutto il giorno inclinate. Anche i copertoni non si usurerebbero nel salire sui marciapiedi. I pedoni potrebbero camminare comodamente e senza pericolo sui marciapiedi. Sarebbe necessario installare alcuni dossi per non far aumentare la velocità di percorrenza dei veicoli, in assenza del doppio senso di marcia.

altRiguardo ai commercianti, non si comprende perché dovrebbero avere un calo degli affari. Il flusso di auto da Bagheria sarebbe mantenuto ed anzi incrementato. Le auto scorrerebbero meglio e senza intralcio lungo l'anello Via San Marco, via Consolare, via Borsellino, via San Marco. La Comandante anticipa valutazioni senza avere elementi su cui basarle. 

E adesso mi sia consentito di replicare in ordine alla impostazione della lettera.

Non so chi abbia scritto l'esposto del primo luglio né conosco il suo contenuto. In questi anni ho sempre firmato tutti i miei atti e non ho certo bisogno di presentare lettere anonime. Ritenere dunque che io sia l'autore dell'esposto é affermazione falsa e priva di riscontro, e diffido espressamente la Comandante dal continuare a farlo.
In relazione all'articolo del 24 agosto 2014, non ho contattato in alcun modo Bagherianews né ho consegnato materiali né ero a conoscenza di tale iniziativa.

Non comprendo perché la Comandante (invece di affrontare e risolvere il problema, come é suo dovere) scarichi tutta la sua rabbia contro una sola persona. In questo modo svicola dai suoi compiti, e non dà conto del perché l'ordinanza del febbraio 2013 (emessa da Lei stessa) non é stata mai eseguita (unica ordinanza non attuata, rispetto a tutte le altre riguardanti circolazione e segnaletica). Come si può da un lato emettere un'ordinanza e dall'altro dichiarare di non eseguirla ? Si tratta di un evidente corto circuito.
Riguardo poi al tempo dedicato ad adempiere a sentenze, riscontrare ricorsi ed esposti, é sufficiente emanare atti legittimi per eliminare il "fastidio".

Infine spiace vedere come la Comandante riduca tutto a una questione di "tranquillità" per chi abita in via San Marco: tutte le lettere, i ricorsi e i volantini fatti hanno sempre messo al primo posto la "sicurezza" dei pedoni e soprattutto delle persone anziane, dei bambini, delle mamme con passeggini e dei disabili. Capisco che in effetti sono considerate categorie poco importanti, dato che per questi soggetti é lasciato oggi difficoltoso l'accesso agli Uffici del Comando P.M di Santa Flavia, al primo piano della Stazione.

Cordiali saluti Vittorio Fiasconaro
 

On. Pietro Alongi (NCD): per i lavoratori dell' Ati-Group una soluzione positiva è possibile

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alt"Sono al fianco dei 115 operai di Ati Group, di Emar e di Edil Tecna, aziende confiscate ad Aiello, i quali, naturalmente, tornano a protestare davanti ai cancelli della clinica Santa Teresa di Bagheria" lo dice il deputato regionale Ncd Pietro Alongi, il quale sottolinea che "non si può vanificare quanto le leggi finalmente consentono di fare in tema di lotta alla mafia e di beni confiscati".

"Questa confisca ad Aiello - riprende - è la più importante che sia mai stata fatta in tutta la nazione; quindi, un fallimento, anche parziale, sarebbe un danno di immagine per la stessa lotta alla mafia oltre che una jattura per i lavoratori che, comunque, non possono e non devono pagare colpe che non sono loro".

"Ho parlato con il commissario liquidatore, dottor Dara, il quale mi ha comunicato di un prossimo incontro urgente con il nuovo direttore ai beni confiscati, Umberto Postiglione, finalizzato all'individuazione di un percorso celere nel solco della legge che oltretutto garantisca sei o sette mesi di tranquillità economica ai lavoratori, per mezzo della cassa integrazione straordinaria, mentre si procede verso una soluzione definitiva e positiva.

La norma - continua Alongi - prevede o la vendita del bene, o l'affitto del ramo d'azienda oppure la liquidazione dello stesso. Occorre scegliere la migliore tra queste vie, tenendo accesi i riflettori sul contrasto continuo a Cosa nostra e sulla salvaguardia dell'occupazione. Per questo, la politica deve fare la propria parte, rimanendo vigile e attiva e, su questo, il mio impegno e quello della mia formazione non verrà mai meno. Alla ripresa delle attività dell'Ars, chiederò al presidente Nello Musumeci una convocazione urgente della commissione Antimafia con l'audizione del dottor Dara e del direttore Postiglione".

Cresce l'esasperazione dei dipendenti dell'Ati group che tentano di bloccare villa S.Teresa

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Cresce l'esasperazione dei lavoratori dell'Ati group e la vertenza si inasprisce nei toni e  nei contenuti: una intera giornata in cui si sono svolti  incontri interlocutori che non hanno consentito di fare un solo passo avanti, non hanno avuto altro effetto se non quello di far aumentare la rabbia di gente che da mesi non riceve uno stipendio e  che deve sfamare le famiglie.

Proteste sulle gru, cortei, sit in, assemblee e quant'altro non hanno smosso per nulla una situazione che si è impantanata nel rimpallo di responsabilità tra quanti avrebbero titolo per intervenire.

Stamane pertanto dopo avere sigillato gli ingressi del posteggio riservato ai visitatori, i protestatari hanno chiuso il cancello di ingresso alla Clinica lasciando passare solo gli ammalati ed il personale sanitario e parasanitario, mentre il personale amministrativo, e quello delle pulizie e generico è stato bloccato all'ingresso.

Si è creata una situazione di forte tensione, e c'è voluto intorno alle 8.30 l'intervento autorevole del dr. Francesco Fucarini, dirigente del Commissariato di P.S. di Bagheria, che assieme all'ispettore capo Filippo Cannizzaro ha consentito il ripristino del regolare deflusso del personale e dei parenti dei degenti; ma non sono mancati momenti di scontri, per fortuna solo verbali, che grazie anche al buonsenso di parecchi dei presenti  sono rientrati.

I lavoratori del ramo edile di Michele Aiello, oggi dell'Agenzia dei Beni confiscati, si sentono abbandonati da tutti, politici e sindacalisti compresi, e questo senso di isolamento li spinge a gesti incontrollabili.

Per fortuna è stato attraverso l'opera di mediazione del dr. Fucarini, reso possibile, un incontro che avverrà stamattina con la dr.ssa Manzo dell'Agenzia dei beni, mentre a nulla erano approdati ieri i colloqui con il dr. Dara e con il dr. Oteri.

In un comunicato fatto diffondere tramite i media l'on Piero Alongi dell'NCD sostiene che una soluzione di medio periodo,  patrocinata dalla Regione, è praticabile: in effetti quello che è sinora mancato è un'opera di mediazione della politica che riesca ad individuare una soluzione possibile per il dramma di queste 120 famiglie.

AGGIORNAMENTO

Alle 9.30 è arrivata a villa S.teresa la dr.ssa Manzo dell'Agenzia dei beni confiscati che si è subito apprestaat per incontrare i lavoratori; era presente  anche il sndacalista della Fillea CGIL Mario Ridulfo

 

Nino Fontana, ex vicesindaco di Villabate, indennizzato con 60.000 euro per ingiusta detenzione

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Fu arrestato il 9 giugno del 2003 e rimase in carcere sino al 20 febbraio dell'anno successivo: erano i tempi in cui si parlò di accordi tra coop rosse e mafie e diversi esponenti politici e dell'imprenditoria vicini alle cooperative erano stati accusati di rappresentare una sponda per il disegno di pacificazione di Bernardo Provenzano.

Quasi tutti i personaggi coinvolti furono nel tempo del tutto scagionati, e il teorema sulle Coop rosse vicine alla mafia si squagliò come neve al sole, ed adesso anche l'ex sindaco di Villabate Nino Fontana, vicino alle coop agrumarie del tempo, condannato in primo grado a sette anni ed assolto in appello, viene ora  'riabilitato' con una sentenza della Corte d'Appello, che obbliga  il MInistero dell'Economia a indennizzare con 60.000 euro l'esponente politico del Partito comunista del tempo.

A difendere Nino Fontana gli avvocati Nino Caleca e Michele Giovinco.

Seondo la sentenza della Corte d'appello già al momento dell'arresto e del primo interrogatorio di garagnzia Fontana aveva fornito tutti gli elementi per chiarire la sua posizione, rispetto alle accuse che lo vedevano a dire di alcuni pentiti in affari con Simone Castello, considerato dall'accusa uno dei postini di Provenzano.

Peraltro più di recente un pentito considerato da alcuni tribunali molto credibile, il ficarazzese Stefano Lo Verso, aveva raccontato che proprio un suo parente aveva dato alle fiamme ben due auto di Nino Fontana, al tempo in cui era consulente del comune di Ficarazzi, perchè si opponeva ad un piano urbanistico dell'allora capomafia di Ficarazzi.

A Fontana è stato cmunque riconosciuto l'indennizzo per l'ingiusta detenzione, mentre non è stata accolta la tesi del  danno docuto alla pubblicità che allora ebbero i fatti, mentee per quanto riguarada le ripercussioni di natura psichica, familiare, morale e sociale non sarebbero state sufficientemente documentate.


La Flott di Aspra vince ricorso contro il fisco: non pagherà 2.352.000 euro di multa

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Alla fine l'Agenzia delle Entrate è tornata sui propri passi. E l'imprenditore ha potuto tirare un sospiro di sollievo. Non dovrà più versare all'erario 2.352.000 euro. A tanto ammontavano, infatti, le presunte tasse evase. "Presunte" perché in realtà la Flott spa, l'azienda di Aspra che commercializza prodotti ittici finita sotto accusa, era in regola con il fisco. E così è arrivato l'annullamento, parziale ma sostanzioso, dell'accertamento.

I finanzieri controllarono i libri contabili dell'azienda di Aspra, nel Palermitano, che rivende prodotti finiti con materie prime importate anche dai paesi asiatici o sudamericani, oltre che da paesi del bacino mediterraneo. Veniva contestato che la data di imbarco della merce, avvenuto in dicembre, dovesse coincidere con la registrazione contabile. Le tasse, in sostanza, andavano pagate nello stesso periodo di imposta dell'acquisto e non nell'anno successivo.

A giudizio dell'azienda, invece, il tutto andava rinviato al momento in cui la merce giungeva alla Dogana del porto italiano, passava i controlli sanitari ed entrava in territorio nazionale. Di parere opposto i finanzieri, secondo cui, visto che il contribuente non aveva registrato l'acquisto della merce viaggiante nell'anno dell'imbarco non avrebbe potuto dedurre il costo nell'anno successivo, a registrazione sui libri contabili avvenuta. Questa presunta irregolarità per i periodi d'imposta dal 2008 al 2011 si era tradotto, fra tasse e sanzioni, in un'evasione da 2 milioni e 352 mila euro.

altL’azienda si è rivolta allo studio del dottore commercialista Salvatore Errante Parrino, che fa parte del network nazionale Acb Group spa. I legali hanno contestato sin da subito il procedimento producendo una serie di sentenze e interpretazioni ministeriali. Hanno fatto ricorso alla Commissione tributaria e si sono pure rivolti al Garante del contribuente per la Sicilia che ha fatto sapere all'Agenzia delle Entrate di non essere d'accordo con l’'irrogazione di un peso fiscale così elevato in presenza di errori che potevano al più essere considerati di natura formale.

Risultato: l'Agenzia ha riesaminato il caso ed ha annullato in autotutela il rilievo milionario perché “non era stata sottratta materia imponibile al fisco”.

nella foto di copertina  Tommaso Tomasello, amministratore della Flott

da livesicilia.it
 

Controlli interforze del territorio: disposta la chiusura di un bar a Sant'Elia

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Nella giornata di ieri un gruppo interforze, che, con cadenza ormai quasi settimanale, svolge attività di prevenzione, vigilanza e repressione dell'abusivismo  nelle attività commerciali, di controllo sulle attività di ristorazione e delle frodi alimentari o in commercio, ha portato avanti a Sant'Elia, frazione di Santa Flavia, ormai luogo privilegiato della movida locale, una capillare operazione in via Dei Cantieri e nelle vie immediatamente attigue. 

Tre pattuglie della Polizia di Bagheria rinforzata da altre unità provenienti da Palermo, assieme ad una unità della Guardia Finanza, della Capitaneria di Porticello, e della Polizia urbana di Santa Flavia hanno svolto accurati controlli sulle licenze commerciali,  sull'occupazione di suolo pubblico, sul rispetto delle normative riguardanti le licenze commerciali legate all'attività di ristorazione, a tutela dei consumatori.

Per un bar è stata disposta la chiusura perchè privo delle prescritte autorizzazioni, per altri quattro locali è stata acquisita documentazione atta a verificare presso gli uffici preposti la rispondenza tra quanto autorizzato e quanto effettivamente occupato in termini di suolo pubblico.

Sanzionato anche un abusivo che aveva messo su una baracca nella discesa a mare subito dopo l'Hotel Kafara.

Nel corso dell'operazione sono state identificate 30 persone e controllati 15 automezzi: tre auto sono state poste sotto sequestro perchè prive dei requisiti di circolazione, in particolare la copertura aasicurativa, mentre quattro ciclomotori sono stati sottoposti a fermo amministrativo per inosservanza da parte dei conducenti dell'obbligo di indossare il casco protettivo.

Un ventiseienne S.F. è stato segnalato alla Prefettura perchè ritrovato in possesso di sostanza stupefacente per uso personale.

Bagheria: I Carabinieri arrestano 2 persone specializzate in rapine agli autotrasportatori- FOTO

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Attendevano che le vittime, tutte individuate tra gli autotrasportatori e i corrieri, fossero impegnate nelle operazioni di scaricamento della merce dal mezzo, per poi aggredirli sotto la minaccia di armi da fuoco, rapinandoli del contante e del carico. Nella nottata del 3 settembre i Carabinieri della Stazione di Ficarazzi, coadiuvati da quelli di Bagheria e Palermo, e soprattutto con il decisivo supporto di un’unità cinofila anti esplosivi del Nucleo di Palermo, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Termini Imerese (PA) per il reato di rapina aggravata e continuata in concorso, traendo in arresto LO VERSO Domenico, classe “64” e ZARCONE Giuseppe, classe “77”, entrambi residenti nel capoluogo palermitano, nel quartiere Bonagia.

Le indagini, svolte dai militari sotto la direzione del Dott. Bruno BRUCOLI, Sostituto PM presso la Procura della Repubblica di Termini Imerese, hanno consentito di acclarare la piena colpevolezza dei due in merito a due rapine a mano armata – una delle quali nemmeno denunciata alle Forze dell’ordine da parte della vittima, per timore di ritorsioni - commesse nei mesi di aprile e maggio 2014, rispettivamente in Bagheria e Ficarazzi, ai danni di due autotrasportatori, ai quali era stata asportata merce e contanti, per un valore complessivo di euro 3.000,00 circa.

Determinante, nella fase esecutiva del provvedimento, è risultato il supporto dell’unità cinofila anti esplosivi - il pastore tedesco pluridecorato “Lillo” - in grado di rinvenire, nel corso della perquisizione domiciliare a carico di ZARCONE, le armi utilizzate per i colpi, ovvero: 4 pistole scacciacani, alcuni proiettili esplosi, una pistola giocattolo modificata cui era stato rimosso il tappo rosso, ed una carabina winchester cal. 44, risultata asportata nel mese di novembre 2013 a Ventimiglia di Sicilia (PA). Per quanto rinvenuto e posto sotto sequestro, ZARCONE è stato dunque tratto in arresto in flagranza anche per i reati di detenzione abusiva di armi, ricettazione e alterazione di armi da fuoco, con convalida della misura presso il Tribunale di Palermo, e successiva traduzione dei due arrestati presso la casa circondariale “Cavallacci” di Termini Imerese.

Sono ora in corso serrati accertamenti finalizzati a ricostruire, anche con il supporto delle vittime, analoghi episodi criminosi verificatisi negli ultimi tempi nell’area.

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Zarcone Giuseppe,        Lo Verso Domenico

 

Bagheria: i Carabinieri arrestano truffatore di anziani-Foto

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Si presentava presso l’abitazione di persone anziane, della cui situazione familiare si era preventivamente informato, ed a quel punto si fingeva un creditore del figlio, facendosi consegnare dall’ignara vittima la somma contante di cui disponeva al momento, ed asportando con destrezza tutto ciò che di valore riusciva ad arraffare dall’abitazione. È per questo che i Carabinieri della Stazione di Bagheria, nella giornata del 3 settembre, hanno arrestato in flagranza per i reati di truffa e furto aggravato MINEO Giovanni, bagherese classe 1975, volto noto alle forze dell’ordine, operaio.

Questi si era presentato, intorno alle 12.00, presso l’abitazione di un pensionato 75enne, abitante in via Francesco D’Assisi, vedovo, e fingendosi creditore del figlio, con artifizi e raggiri si era fatto consegnare la somma in contante di 50,00 euro, riuscendo inoltre a sottrarne altri 20 €, posati su di un mobile, allontanandosi di tutta fretta con la propria autovettura.

Senonché un Carabinieri della Stazione di Bagheri, libero dal servizio, che stava transitando da quella via per raggiungere la Caserma ed iniziare l’attività istituzionale, non sfuggiva il fare sospetto dell’uomo, e dopo avergli intimato di fermarsi, ingaggiava un breve inseguimento, che si concludeva bloccandolo.alt

A seguito della perquisizione personale, addosso a MINEO Giovanni (Foto) è stata rinvenuta e recuperata tutta la refurtiva, restituita alla vittima dopo aver presentato la denuncia in Caserma.

Sono così scattate le manette, pertanto e dichiarandolo in stato di arresto con l’accusa di truffa e furto aggravato.

All’arrestato, che ha passato la notte presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari, nella giornata di ieri è stato tradotto presso il Tribunale di Termini Imerese per il rito direttissimo, nel corso della quale al MINEO Giovanni non è restato altro che patteggiare una pena di 6 mesi di reclusione con la sospensione condizionale, pertanto rimesso in libertà.

Le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Bagheri unitamente ai colleghi della Stazione, comunque continuano, al fine di accertare analoghi episodi, verificatisi a Bagheria e nei comuni limitrofi, in danno delle c.d. fasce deboli. 

Ufficio stampa provinciale Carabinieri

Bagheria: i Carabinieri arrestano truffatore di anziani-Foto

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Si presentava presso l’abitazione di persone anziane, della cui situazione familiare si era preventivamente informato, ed a quel punto si fingeva un creditore del figlio, facendosi consegnare dall’ignara vittima la somma contante di cui disponeva al momento, ed asportando con destrezza tutto ciò che di valore riusciva ad arraffare dall’abitazione. È per questo che i Carabinieri della Stazione di Bagheria, nella giornata del 3 settembre, hanno arrestato in flagranza per i reati di truffa e furto aggravato MINEO Giovanni, bagherese classe 1975, volto noto alle forze dell’ordine, operaio.

Questi si era presentato, intorno alle 12.00, presso l’abitazione di un pensionato 75enne, abitante in via Francesco D’Assisi, vedovo, e fingendosi creditore del figlio, con artifizi e raggiri si era fatto consegnare la somma in contante di 50,00 euro, riuscendo inoltre a sottrarne altri 20 €, posati su di un mobile, allontanandosi di tutta fretta con la propria autovettura.

Senonché un Carabinieri della Stazione di Bagheria, libero dal servizio, che stava transitando da quella via per raggiungere la Caserma ed iniziare l’attività istituzionale, non sfuggiva il fare sospetto dell’uomo, e dopo avergli intimato di fermarsi, ingaggiava un breve inseguimento, che si concludeva bloccandolo.alt

A seguito della perquisizione personale, addosso a MINEO Giovanni (Foto) è stata rinvenuta e recuperata tutta la refurtiva, restituita alla vittima dopo aver presentato la denuncia in Caserma.

Sono così scattate le manette, pertanto e dichiarandolo in stato di arresto con l’accusa di truffa e furto aggravato.

All’arrestato, che ha passato la notte presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari, nella giornata di ieri è stato tradotto presso il Tribunale di Termini Imerese per il rito direttissimo, nel corso della quale al MINEO Giovanni non è restato altro che patteggiare una pena di 6 mesi di reclusione con la sospensione condizionale, pertanto rimesso in libertà.

Le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Bagheri unitamente ai colleghi della Stazione, comunque continuano, al fine di accertare analoghi episodi, verificatisi a Bagheria e nei comuni limitrofi, in danno delle c.d. fasce deboli. 

Ufficio stampa provinciale Carabinieri

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