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Chi sarà il nuovo sindaco di Bagheria? - di Angelo Gargano

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La politica è una scienza quasi esatta e la scheda elettorale non è rotonda come il pallone; accade che nelle urne vanno ad assumere consistenza numerica sentimenti e idee, quali la rabbia, l'indignazione, la speranza, la voglia di conservazione o di cambiamento, e vengono alla luce quei fiumi carsici di suggestioni che attraversano nel profondo delle coscienze i cittadini elettori. 

Si tratta dunque di 'leggere' i segnali di questi sommovimenti profondi, ma anche di trarre le giuste indicazioni dalla passate esperienze che anch'esse parecchio ci raccontano.

Con una premessa, e cioè che la legge elettorale contiene una novità che giocherà certamente sul risultato finale, il fatto cioé che il voto al sindaco dovrà essere dato in maniera manifesta; in poche parole non accadrà come succedeva prima che il voto ad una delle liste di sostegno, in assenza di una preferenza manifesta ad un sindaco di altra lista, si traducesse in automatico a un voto per il sindaco sostenuto dalla liste, il cosiddetto voto di trascinamento.

Cioé oltre al voto disgiunto esiste adesso il voto confermativo, cioè chi vuole votare per un sindaco dovrà segnarlo sulla scheda esplicitamente, ed anche questo nuovo criterio potrà pesare sul voto finale.

Tornando al pronostico, una delle linee guida che ci viene dalle trascorse elezioni ci dice che una elezione  a sindaco non si inventa, bensi la si costruisce; cosi è stato per Pino Fricano nel 2001; già perdente contro Giovanni Valentino nel 1996, poi per cinque anni capogruppo del PDS alla Provincia di Palermo oltre che membro del C.R.U. (Comitato regionale Urbanistica), lavoro' e studio' per questo obiettivo, centrandolo anche se la sinistra si presento' allora divisa ( o forse proprio perché si presento' divisa); nel 2006 Biagio Sciortino che, assessore durante la sindacatura Fricano, per quasi cinque anni aveva studiato da sindaco, mettendoci naturalmente del suo, sbaraglia letteralmente al ballottaggio il candidato del centrodestra, Vincenzo Gargano.

Anche in quella occasione il centrosinistra si divide con Leonardo Passarello a rappresentare una parte del centrosinistra.

Nel 2011, malgrado l'invincibile armata che lo sostiene, Bartolo Di Salvo, tra i candidati, a nostro avviso quello a maggior caratura politica, soccombe al ballottaggio contro Vincenzo Lo Meo, anche lui candidato di centro destra che guarderà poi sempre di più a sinistra, e che per sindaco studiava sin dal lontano 1996, quando era assessore del sindaco Valentino e poi consigliere provinciale, conquistandosi la fama di persona concreta e fattiva, l'ape operosa insomma.

Secondo questa regola i candidati favoriti sono quindi Daniele Vella e Gino Di Stefano: sono quelli che hanno più esperienza e pratica di amministrazione, sono quelli che conoscono meglio la macchina burocratico-amministrativa, sono quelli che conoscono in maniera più approfondita le questioni nodali sul tappeto, dalle vicende del Coinres all'area artigianale.

Stavolta pero' sul palcoscenico ci sono altri attori: non più come era sinora accaduto oltre al classico terzo incomodo, candidati a sindaco improbabili o addirittura pittoreschi, ma due importanti novità che hanno tutte le carte in regola per giocarsi la partita sino alla fine e probabilmente anche di vincerla.

Parliamo ovviamente di Patrizio Cinque e Antonino Costa.

Il Movimento 5 stelle , almeno a Bagheria, é un movimento diventato adulto che nelle ultime consultazioni elettorali a Bagheria ha toccato il 25%, che ha superato la fase del movimento che raccoglie solo la rabbia e l'indignazione, e lo ha dimostrato negli ultimi mesi per come segue con i propri parlamentari le questioni sul tappeto, interviene, organizza cosi come accaduto nella preparazione di questa campagna elettorale veri e propri momenti di formazione politica, in poche parole si pone, al di là di qualche scivolone demagogico e di proposte  naif del tipo 'concorso per titoli  e colloquio per assessore', come una delle forze più credibili per andare al governo della città.

Tutto loro il merito ? certo che no.

Il merito è soprattutto di una classe politica che, più o meno trasversalmente, da Roma, via via giù per li rami attraverso Palermo sino a  Bagheria, ha solo manifestato insipienza, incapacità politica, voracità delle risorse pubbliche e tendenza agli sprechi, da provocare anche in strati della popolazione più avvertiti e politicizzati una ondata di rigetto, un moto di ripulsa verso la politica e i suoi rappresentanti.

Forse il governo Renzi riuscirà  col tempo a rivoltare, come dice lui, l'Italia, ed a trasformare in ronzini alcuni dei cavalli di battaglia del Mov 5 stelle,, ma a Bagheria si vota il  25 maggio.

Infine la novità dell'ultima ora: il centrodestra si ricompatta e tira fuori come dal cilindro di un prestigiatore il nome di Antonino Costa, riserva della Repubblica si sarebbe detto un tempo, sulla carta un sindaco perfetto per Bagheria: autorevolezza derivante dalla sua attività professionale svolta con merito in mezza Italia e in ruoli di grande responsabilità, giusta età ed esperienza, voglia di mettersi in gioco e soprattutto di mettere a disposizione della comunità questo patrimonio professionale.

Qualche dubbio puo'  riguardare la capacità di  trovare in brevissimo tempo un giusto approccio alla campagna elettorale amministrativa e, come si dice in matematica, le condizioni al contorno: i partiti che lo sostengono risentono troppo dell'influenza degli uomini della vecchia politica che rappresentano il nerbo delle sue truppe e  che nelle liste che lo sostengono ne contiene ben undici, da far temere che il vecchio mondo della politica  e il vecchio modo di fare politica vogliano pesantemente condizionarlo.

Per chiudere con Atanasio Matera: in politica sin dagli anni '80 anche come assessore del Partito socialista, poi dopo lo scioglimento del 1993 ha continuato in qualità di membro o di presidente del consiglio circoscrizionale di Aspra; ma non ce ne voglia, noi non riusciamo a pronosticarlo tra i favoriti alla carica di sindaco di Bagheria.

Parte da un forte e innegabile consenso all'interno di una importante realtà territoriale quale quella di Aspra, ha fatto una lista con parecchi nomi buoni, ma per noi rimane, come abbiamo già scritto, l'outsider.

Se il risultato dovesse darci torto, sarebbe la vera sorpresa di questa campagna elettorale, segno che anche la scheda come il pallone di calcio sarà diventata rotonda.


Questione Inps risolvibile con il buon senso - di Nino Parisi

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Nel corso degli ultimi anni, abbiamo dovuto assistere, non senza un certo sconforto, ai ripetuti propositi di chiusura di tutta una serie di servizi pubblici bagheresi di grande utilità per i cittadini/contribuenti. Basterebbe ricordare, per esempio, in sequenza, la paventata chiusura del pronto soccorso, del centro per l’impiego (ufficio di collocamento), dell’ufficio del giudice di pace, e adesso pure dell’INPS. Ogni volta si sente levarsi alto il grido di sdegno dei tanti politici che ci rappresentano nelle istituzioni romane o palermitane come se queste decisioni fossero state prese da chissà da quale altra entità se non dai loro stessi colleghi del parlamento.

In un Paese Normale sopprimere servizi fondamentali alla comunità, piuttosto che valorizzarli, si chiama involuzione. Secondo i proclami propagandistici, molto in uso di questi tempi, tale pratica viene invece definita come una rivoluzione. L’odioso e continuo utilizzo dell’espediente della Spending Review, ormai divenuto il capro espiatorio per giustificare ogni sorta di abuso e che sovente viene utilizzato come un grimaldello in danno alla collettività, non è più credibile, ne può essere accettato così supinamente per giustificare quella richiesta di sacrifici che puntualmente ricadono però solo sulle categorie più fragili.

“Spending Review” sta per “Revisione della Spesa”. La mia personale convinzione è quella che si tenda a utilizzare la versione inglese del termine solo per confondere le gente . Per fare un esempio semplice e chiaro , se una famiglia è in crisi, i tagli alla spesa vengono eseguiti solo verso il superfluo o il troppo costoso. E’ impensabile, infatti, che se una famiglia media versa in una grave condizione economica, cominci a tagliare la spesa familiare a partire dagli alimenti e dai beni di primaria necessità, continuando però a vestire ARMANI e a girare in FERRARI. E’ quello che stanno facendo i nostri governanti. In un Paese normale, per una questione di giustizia ed equità sociale, i tagli non possono e non devono mai partire mai dal basso. Tutt’al più si comincia da dove si è ecceduto. Prendete ad esempio i compensi abnormi dei boiardi di Stato, dei manager pubblici, degli amministratori delegati, dei super burocrati, degli assistenti parlamentari e dei tanti esperti esterni che, molto spesso, non sono reclutati di certo per le loro spiccate capacità professionali.

Prendiamo come esempio il costo dei tanti consulenti esterni della Regione Sicilia, un costo superfluo per un ente che ha un numero di dipendenti pari a quasi al triplo della Regione Lombardia ma con un numero di abitanti sensibilmente inferiore a quest’ultima . Prendiamo come esempio le spese di gestione dei gruppi parlamentari e il finanziamento pubblico ai partiti. Prendiamo come esempio gli sgravi, approvati e passati tacitamente, di svariati miliardi di euro a favore dalla lobby dei gestori delle scommesse e, cosa assai peggiore, la non tracciabilità, con conseguente evasione fiscale, di alcuni flussi economici milionari che passano attraverso alcune di quelle infernali macchinette mangiasoldi, così come più volte denunciato dal programma televisivo “Le Iene”. Si potrebbero fare tantissimi altri esempi di possibili risparmi della spesa pubblica non a discapito dei cittadini, ma per economia di spazio è meglio fermarsi qui, poiché ritengo che basterebbe operare questi semplici tagli per risolvere queste e ben altre questioni del meridione ivi compreso la possibilità da dare qualche certezza in più ai giovani.

Gli stessi “Esperti” e gli “Intellettuali” del momento, che acclamano acriticamente e per fede ogni singolo taglio operato dal governo centrale o regionale, sostengono con convinzione, ma in malafede, che dovrebbero essere i comuni a doversi sobbarcare le spese per il mantenimento e il funzionamento di queste strutture. E’ solo demagogia pura e sanno bene di proferire solo amenità, per tre semplici motivi ben distinti:
1) I tagli ,abbastanza consistenti, dei trasferimenti statali ai comuni, stabiliti dai vari governi che si sono susseguiti nel corso degli ultimi anni, hanno portato moltissimi comuni dell’isola sull’orlo del dissesto finanziario e, allo stato attuale, non consentono, se non a fatica, nemmeno la gestione ordinaria dei servizi essenziali. Figurarsi quella di sobbarcarsi l’onere di servizi aggiuntivi.
2) Ove i comuni potessero davvero permettersi il lusso di sobbarcarsi anche gli oneri aggiuntivi per mantenere la gestione di altri uffici o servizi, violando pure le norme che regolano la vita degli enti locali, non ci vuole certo una laurea in economia per arrivare alla conclusione che i costi di gestione ricadrebbero inevitabilmente solo sui cittadini/contribuenti mediante l’istituzione di nuove tasse o l’aumento di quelle già esistenti;
3)Poiché le spese per il funzionamento dell’Inps sono finanziate con i soldi pubblici che contribuenti versano allo Stato, con quelle tasse che sono frutto del loro sudore, perché lo Stato dovrebbe richiedere ulteriori altri sacrifici economici, sempre agli stessi contribuenti, per garantire il mantenimento dei suoi uffici nel territorio o, cosa ancora peggio, in caso contrario minacciare addirittura la soppressione di un servizio utilissimo e funzionale che, fra le tante altre cose, interessa e coinvolge un’utenza territoriale di più di centomila persone?

La soppressione dell’Inps o del centro per l’impiego rappresenterebbe un atto di inciviltà e un danno irrimediabile sicuramente abnorme, sia per i disagio che causerebbe agli utenti ma anche per l’economia locale bagherese considerato che gli utenti portano anche notevoli benefici alle attività commerciali. Rappresenterebbe un danno non solo per Bagheria, ma per tutta la comunità comprensoriale. Una classe dirigente responsabile, attenta alle esigenze e ai bisogni dei suoi cittadini, dovrebbe porsi qualche quesito e riflettere un po’ di più prima di emettere decisioni impopolari e gravemente lesive dei diritti fondamentali dei suoi amministrati. Provate ad immaginare con quale e quanto disagio, anche di carattere economico e di mobilità, gli utenti che saranno privati di questi servizi, soprattutto nelle situazioni economico-sociale più sensibili delle categorie più fragili ( anziani, disabili, disoccupati, cassintegrati, operai stagionali,ecc. ecc.) dovrebbero recarsi nel capoluogo per infoltire e ingolfare ancor di più le ingestibili e lunghissime code degli sportelli INPS di Palermo restando per ore e ore, malgrado le loro condizioni, le loro difficoltà e le loro sofferenze in attesa di essere ascoltati. Siamo alla follia più pura!

Pensate davvero che non basterebbe, per esempio, il solo taglio delle super pensioni milionarie per mantenere questa e altre strutture similari? Ritenete davvero che se il tetto massimo delle super pensioni fosse limitato a centomila euro l’anno, piuttosto che a elargizioni ben più generose, i nostri ex super burocrati o ex manager di Stato soffrirebbero più di tanto la difficoltà a potere mantenere il loro precedente“Tenore di vita”? Vi sono anche altri settori sommersi della pubblica amministrazione dove potere operare i tagli necessari per la ripresa economica. Chiaramente in uno Stato amministrato dalle lobby di potere e dalle banche, un percorso virtuoso, equilibrato e senza danni collaterali per le categorie più colpite, seppure sia di una semplicità disarmante, è assai arduo da seguire. Ci vuole tanto coraggio e pochi slogan.

A questo punto mi chiedo:E’ pensabile mantenere gli uffici INPS di Bagheria con l’abbattimento delle spese di gestione? Credo di si. Se non ricordo male, in ciascun paese del comprensorio vi sono dei beni confiscati ancora inutilizzati e da assegnare. Perché non pensare a un loro utilizzo gratuito in tal senso, visto che si vorrebbe fare ricadere sui comuni il costo dei generosissimi contratti di locazione stipulati a suo tempo? L’importante e non perdersi nella sterile polemica chiacchiericcia dell’attuale momento elettorale in modo tale che, per il futuro, come si attende da circa trenta anni per la riconversione dell’ex clinica “Le Magnolie “ in poliambulatorio comprensoriale, fra trent’anni non si tornerà a parlare, con tanti “se” e tanti “ma”, sul come si poteva evitare la chiusura dell’INPS o di altri importanti uffici bagheresi utili a più centomila cittadini/utenti.

Nino Parisi ex sindaco di Altavilla
 

Porticello, cede la ringhiera e un uomo cade sugli scogli - Foto

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Stamattina intorno alle 9,45 sul lungomare di Porticello zona "Olivella", un uomo di circa 40 anni appoggiato alla ringhiera è caduto sugli scogli per il cedimento della stessa. 

L'uomo è rimasto a terra per diversi minuti ma le sue  condizioni non sono gravi avendo fortunatamente riportato solo qualche contusione ed escoriazione.Tempestivi i soccorsi del personale del  118 che ha medicato medicato il ferito accompagnato in ospedale per accertamenti. 

foto di Giuseppe Bologna

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Bagheria: Riparate oltre 30 buche stradali nel territorio comunale

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L’amministrazione comunale di Bagheria ha risposto a diverse segnalazioni relative a buche pericolose presenti sul manto stradale di diverse vie cittadine.

Al momento si è intervenuti su oltre 30 buche che sono state riparate dalla squadra comunale in via Guttuso angolo via Lanza di Trabia e via Certosa, in via Borromini, in corso Baldassarre Scaduto, in via Carlo Alberto dalla Chiesa.

Il criterio che si è attivato per la riparazione delle buche è stato quello di iniziare dalla buche più pericolose per i motocicli.

Nei prossimi giorni sono previsti altri interventi in via Litterio, via Angiò, zona Oleandri in via Ignazio Lanza di Trabia.

Gli operai hanno asfaltato le oltre 30 buche tra il 29 ed il 30 aprile; la prossima settimana si interverrà su nuove buche.

I cittadini possono segnalare le buche pericolose attraverso i diversi canali comunicati dell’Ente, sia attraverso il portale web con il servizio “ComuniChiamo” che rivolgendosi direttamente agli uffici dei Lavori Pubblici.

ufficio stampa comune di Bagheria

Il programma elettorale del candidato sindaco Atanasio Matera

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Pubblichiamo integralmente il programma del candidato sindaco Atanasio Matera:

Il nostro Programma Amministrativo mira a definire un percorso amministrativo e di governo diverso da quelli che sono stati gli ultimi quindici anni di governo di questa città.

La nostra citta' necessita di un reale impegno di tutte le persone che hanno a cuore le sorti di tutto il territorio di Bagheria. 

Non soltanto gli eletti ed i designati assessori devono contribuire al portare avanti processi di sviluppo che possano valorizzare le risorse locali, e' necessario, quindi, che le questioni economiche ritornino al centro del dibattito politico e culturale della citta' attraverso il pieno coinvolgimento delle forze sociali, economiche e dei cittadini tutti.

Prioritaria nel nostro programma è la messa in atto di tutti gli strumenti volti a garantire la piena partecipazione della popolazione ai processi decisionali.
Ecco i primi 4 punti di forza del nostro programma:

MACCHINA AMMINISTRATIVA E PERSONALE COMUNALE
Puntiamo a valorizzare le numerose professionalità presenti, a vario titolo, negli organici del nostro ente. Abbiamo all’interno dell’apparato burocratico tante eccellenze, spesso mortificate dall’incapacità di chi dovrebbe decidere e non lo fa, pur essendo ben retribuito per farlo.
Tra i comunali ci sono tanti giovani e meno giovani onesti, seri e capaci, meritevoli di stima ed apprezzamento.
Molti pensano che i dipendenti del Comune di Bagheria siano tanti. A questi cittadini rispondiamo: sono tanti anche i servizi che bisogna garantire. La proposta è per un’amministrazione trasparente, che vada a colpire privilegi e posizioni di comodo che sembrano ormai consolidate.
Sono per questo a favore di una completa apertura del palazzo comunale, così come della rotazione dei dirigenti, la cui retribuzione variabile deve essere effettivamente legata ai risultati ottenuti e non alla poltrona occupata. Bisognerà, poi, premiare e valorizzare i dipendenti più capaci e sanzionare chi, pur retribuito per fare questo, non intende collaborare. Sarà ancora, necessario individuare misure di razionalizzazione delle risorse umane e strumentali disponibili, in modo da coinvolgere tutti per massimizzare i risultati. Conoscendo i dipendenti comunali di Bagheria, sono certo che la maggior parte di loro concorderà con questa linea d’azione.
SERVIZI E COIRES
Se il primo elemento di valutazione dell’attuale stato di salute del Comune di Bagheria è quello della qualità di alcuni servizi, le conclusioni non possono che essere davvero sconfortanti. Talmente sconfortanti da far nutrire seri dubbi sulla possibilità di trovare in tempi ragionevolmente brevi una soluzione alle tante negatività espresse da alcuni settori nevralgici.
Il tema è molto complesso e merita certamente ulteriori approfondimenti, ma non possiamo oggi non mettere alcuni punti fermi, perché i disservizi che si manifestano in alcuni ambiti influiscono direttamente sulla percezione che la gente ha di Bagheria, sia come cittadini che come ospiti.
Non vi è dubbio infatti che una città sporca non può che fare infuriare i cittadini ed allontanare eventuali ospiti, con evidenti ripercussioni sulla salute della collettività e persino sul commercio.
L’esempio non è frutto di un caso. Qui, infatti, eccelle in negatività il quadro desolante offerto dal (mancato) servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, ingombranti e provenienti da apparecchiature elettriche ed elettroniche.
La vicenda è complicata, ma bisogna cambiare registro e trovare una soluzione immediata non sara' facile e comunque sconteremo per anni il pagamento dei debiti contratti e l'aumento vertiginoso dei costi, e seppur con difficolta' riusciremo ad affrontarlo con metodo e risolutezza. Va applicata la nuova legge regionale 9/2010 "Gestione integrata dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati", che prevede il raggiungimento di una quota del 65% di raccolta differenziata entro il 2015 (con almeno il 50% dei rifiuti riciclati)
Occorre attivare il ciclo integrato dei rifiuti al fine di assicurare un economico ed efficiente servizio, a partire dalla raccolta differenziata, con una oculata gestione e razionalizzazione delle risorse umane del COIRES, che opportunamente formato e riqualificato potra' essere utilizzato per la realizzazione di servizi complementari.
Proponiamo quello che giudichiamo un primo passo verso la soluzione del problema: la riduzione dei rifiuti. Attuando un insieme d'interventi volti a disincentivare l'utilizzo di materiali e manufatti a ciclo di vita molto breve, destinati a diventare rifiuti senza possibilita' di riuso e l'utilizzo di imballaggi.
Intendiamo altresi' pianificare l'avvio razionale di una vera e sin da subito raccolta differenziata anche nell'ottica della riduzione dei trasporti su strada. Proporremo una campagna d'incentivazione basata, oltre che su uno stimolo "etico", anche su una riduzione della TARSU, per gli utenti che aderiranno alle campagne di riduzione dei rifiuti. A monte di queste iniziative, si realizzera' una campagna di formazione ambientale capace di offrire, attraverso programmi formativi adeguati, informazioni di base e nozioni tecniche specifiche, al fine di consentire l'utilizzo consapevole del sistema di gestione integrata dei rifiuti e lo sviluppo di attivita' professionali ed imprenditoriali ad essa legate.
Va rivista la convenzione con l'ente gestore del servizio idrico, meglio definita la carta dei servizi e valutata l'opportunita' di un gestione diretta comunale, per utilizzare al meglio le risorse per il rifacimento della rete ed, eliminando le perdite, ridurre la tariffa.
Chiederò subito l’insediamento di un tavolo permanente di crisi composto dal sindaco, dal Dirigente Responsabile dell’ASP, dai vertici locali dei Carabinieri, Polizia, Guardia di finanza e Vigili Urbani, dai rappresentanti delle associazioni dei consumatori, di artigiani e commercianti, di associazioni ambientaliste e di volontariato.

INDENNITÀ E PERCENTUALE DI IMPEGNO, ASSESSORI. NO ESPERTI E CONSULENTI

DIRIGENTI E BUROCRAZIA A COSTO ZERO
In un momento così drammatico per l’economia nazionale, non possiamo non dare un segno tangibile di razionalizzazione delle (scarse) risorse disponibili.
Tuttavia, pur sapendo di andare controcorrente rispetto a lanci demagogici e di sicuro effetto, ritengo del tutto errata l’idea di negare un giusto compenso a chi è chiamato ad amministrare con impegno e dedizione una comunità, pertanto così vasta come quella bagherese.
Chiederò a tutti gli assessori un impegno a tempo pieno e per questo dietro riconoscimento della prevista indennità. Dall’altro lato non vi sarà possibilità di ricorrere ad esperti e consulenti, nemmeno a titolo gratuito ed instaurerò, , ove eletto, la prassi di una periodica verifica pubblica delle azioni svolte e dei risultati ottenuti. Chiederò ai dirigenti di mettere in campo la loro professionalità e le loro competenze per far si che, insieme alla giunta ed al consiglio, si possa, nel pieno rispetto ndelle rispettive prerogative, amministrare bene questa città senza avvalersi di aiuti esterni.
Sarà semmai l’occasione per valorizzare le numerose professionalità già presenti all’interno dell’amministrazione comunale. La burocrazia dovrà essere a “costo zero”, riducendo gli oneri a carico dei cittadini, chiederò che si restituisca dignità agli utenti

BAGHERIA E LA SUA DESERTIFICAZIONE
Da tempo assistiamo ad una sordita e costante opera di desertificazione della nostra cittadina. Che, ricordiamolo, è la più grande della provincia. Eppure, sembra che questo non basti a metterla al riparo da misure davvero incomprensibili, verso le quali le passate amministrazioni hanno assunto un atteggiamento quasi rassegnato e di sicuro indifferente. Mi riferisco al progressivo trasferimento di nuovi uffici pubblici già presenti all’interno del nostro territorio. Nulla è stato fatto, o è stato fatto male, per contrastare la chiusura della riscossione Tributi, nulla si sta facendo per scongiurare la chiusura dell’Agenzia delle entrate e dell’INPS. Ed ancora nulla è stato fatto per avere una locale stazione dei vigili del fuoco Per questo, mi attiverò subito perché il competente ufficio chiamato a gestire i beni confiscati alla criminalità organizzata ed entrati in possesso del Comune possa celermente assegnare agli uffici che lo richiedano, locali adeguati allo svolgimento delle rispettive attività istituzionali. Dobbiamo attirare gli uffici pubblici e non farli scappare. La ritengo un’azione prioritaria, in quanto anch’essa indirizzata a salvaguardare i nostri cittadini, viceversa costretti ad andare a Palermo o in altre città per avere risposte o inoltrare istanze. 

Atanasio Matera - Insieme per Bagheria 

Sorteggiati gli scrutatori per la tornata elettorale del 25 maggio. Tutti i nomi

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Sono pubblicati on line i nominativi dei 220 scrutatori che oggi sono stati sorteggiati nel corso di una seduta pubblica presieduta dal Commissario straordinario del Comune di Bagheria, Michela La Iacona coadiuvata dal segretario generale, Domenica Ficano con la responsabile dell’ufficio elettorale Silvana Varagona.

Per oggi era prevista la convocazione della commissione elettorale comunale, in pubblica adunanza; non è stato raggiunto il numero legale, pertanto il commissario generale ha proceduto con il sorteggio dei nominativi dei 220 scrutatori che andranno, 4 per sezione, a costituire i seggi delle 55 sezioni elettorali.

Si rendono disponibili di seguito gli elenchi degli scrutatori effettivi e la graduatoria degli scrutatori supplenti nominati tra i cittadini iscritti all’albo degli scrutatori.

Al fine del contenimento dei costi e per velocizzare eventuali operazioni di sostituzione, si invitano i cittadini nominati quali scrutatori effettivi a ritirare la relativa comunicazione direttamente presso l’ufficio messi a partire da mercoledì 7 maggio, aperta dalle ore 9 alle ore 13.00 di tutti i giorni. La comunicazione verrà comunque recapitata a casa per coloro che non la ritirino prima presso l’ufficio messi in corso Umberto I, 165.

 L’’eventuale rinuncia deve essere comunicata all’ufficio elettorale (tel. 091.943703) in modo da permettere la sostituzione con i sorteggiati supplenti.

Si ricorda che non possono esercitare il ruolo di scrutatori parenti ascendenti e discendenti sino al secondo grado di candidati in corsa sia per le elezioni amministrative che per le Europee del prossimo 25 maggio 2014.

L’ufficio elettorale eserciterà controlli random per verificare le parentele.

Chiunque tra i sorteggiati, per vari motivi non potrà essere presente al seggio, dovrà comunicare all’ufficio elettorale l’impossibilità non solo per facilitare la sostituzione ma anche per evitare di essere cancellato dal pubblico elenco di scrutatori che si rinnova ogni anno in novembre.

Nei file con i nominati dei sorteggiati è indicata anche la sezione dove svolgere la funzione di scrutatore.

Il seggio si costituisce alle ore 16.00 di sabato 24 maggio 2014.

Si precisa che per l’eventuale turno di ballottaggio i seggi saranno composti dagli stessi scrutatori e che il seggio si costituirà alle 6 del mattino della domenica del 8 giugno 2014.

L’ufficio elettorale è a disposizione per qualsiasi chiarimento al numero telefonico: 091.943703. 

Scarica l'allegato con i nomi degli scrutatori: http://comune.bagheria.pa.it/wp-content/uploads/attachments/6987/sorteggiati1.pdf

Scarica l'allegato con i nomi degli scrutatori sostituti: http://comune.bagheria.pa.it/wp-content/uploads/attachments/6987/SOSTEGGIATI-SOSTITUTI-1.pdf

ufficio stampa comunale

Bagno di folla per Gino Di Stefano ieri all'Hotel Centrale

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Grande presenza di sostenitori, almeno 400 gli intervenuti, (con molta gente rimasta fuori per mancanza di spazio ndr) all’incontro organizzato all’Hotel Centrale, in Piazza Sepolcro, per presentare squadra di assessori e programma elettorale del candidato sindaco Gino Di Stefano

Molto applaudita l’introduzione di Gino Di Stefano che ha ribadito il suo impegno a volere risolvere le emergenze della città, primo fra tutti l’imminente dissesto finanziario: “ Il nostro comune ha un debito altissimo stimato attorno ai 60 milioni di euro – ha detto Di Stefano ai presenti. Sappiamo che le condizioni economiche dell’ente sono fallimentari, non a caso ci aspetta un serio e devastante dissesto da controbattere con la commissione liquidatrice, rivedendo la legittima applicazione delle tariffe e dei tributi comunali, regolamentando l’aspetto delle sanzioni che hanno creato una difficoltà finanziaria per le tasche dei concittadini. Se sarò sindaco di questa città, interverrò subito per creare le condizioni di una condivisione di rapporti di mediazione con i creditori al fine di evitare i costi di opposizione giudiziaria. Molti dei debiti fuori bilancio scaturiscono da cause milionarie che il nostro ente non sarebbe mai in grado di liquidare. Occorre mediare per abbattere il debito pubblico”.

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Gino Di Stefano ha poi parlato di povertà e di crisi economica: “Ci sono tantissime famiglie che vivono condizioni di sfratto, molta gente non riesce nemmeno a garantire un pasto caldo ogni sera ai propri figli. Dobbiamo intervenire per fermare questa condizione. Proporremo sin da subito la nostra città a grossi colossi dell’imprenditoria commerciale, quale territorio di investimento. Siamo già in contatto con loro e proporremo alle aziende che investiranno sul nostro territorio clausole di incentivazione, garantendo in cambio occupazione per i bagheresi. Punteremo sulla vocazione agricola della città, un tempo forte e radicata e oggi ormai esaurita”.

La parola poi è andata agli assessori designati: Mimmo Maggiore, Tania Naro, Nicola Benfante e Filippo Lo Bue. Tutti hanno ribadito la necessità di una forte azione politica che metta al centro il cittadino: Il Comune di Bagheria ha bisogno di grande preparazione politica – hanno ribadito gli assessori designati. Ecco perché occorre far quadrato attorno ad un progetto politico di grande spessore civico, come quello di Gino Di Stefano”. Tania Naro ha puntato il suo intervento sulla necessità di avviare una mediazione con i creditori per consentire maggiore respiro alle casse comunali; Nicolò Benfante ha sottolineato che la nuova conversione del decreto legge Salva Roma (che dà ulteriori 120 giorni ai Comuni per la possibile presentazione di un piano di risanamento) non è applicabile al comune di Bagheria, che pertanto non potrà ripresentare un Piano di Riequilibrio, in quanto, sinteticamente, non ci sono aspetti migliorativi dal punto di vista finanziario alla luce degli ultimi episodi che riguardano anche la trimestrale regionale, oltre alla mancata approvazione dei bilanci previsionale e consuntivo 2013 e ad un parere negativo dei revisori sul piano di risanamento; in ultimo l’intimazione da parte del commissario regionale della dichiarazione di dissesto. Mimmo Maggiore ha espresso soddisfazione per la vicinanza dei cittadini al progetto civico di Gino Di Stefano, parlando di grande consenso da parte dei bagheresi. Filippo Lo Bue, il più giovane degli assessori, ha parlato della necessità di garantire nuovi investimenti alla città per dare opportunità di occupazione in particolare alle nuove generazioni.

STAFF ELETTORALE

www.ginodistefanosindaco.it

3351240040- 3400880042- 3407225757 

Domenico Buscemi, bagherese, muore in un incidente sulla A19 tra Scillato e Buonfornello

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Incidente mortale nel primo pomeriggio sull'autostrada A19 Palermo-Catania, all'altezza del chilometro 48 - nella zona tra Scillato e Buonfornello - in direzione del capoluogo.

A perdere la vita Domenico Buscemi, 61 anni, nato a Palermo ma residente a Bagheria.

L' uomo che viaggiava a bordo di un furgone renault, avrebbe sbandato uscendo fuori strada: un incidente autonomo, visto che in base ai primi rilievi non risultano altri mezzi coinvolti. L'impatto si è rivelato violentissimo facendo finire il mezzo oltre il guardrail: per estrarre il corpo dall'abitacolo è stato necessario l'intervento dei vigili del fuoco del comando provinciale.

Sul posto la polizia stradale di Buonfornello che sta cercando di ricostruire con esattezza la dinamica dell'incidente. Il tratto di autostrada è stato chiuso al traffico dall'Anas.

foto archivio


I Carabinieri di Bagheria arrestano due giovani sorpresi a rubare FOTO

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Alle 02:00 circa di ieri notte, i Carabinieri della Stazione di Bagheria hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, con l’accusa di furto aggravato in concorso, Giammanco Fabio, classe 1995 e Meli Andrea, classe 1990 entrambi bagheresi. 

I due sono stati fermati dai Carabinieri dopo un breve inseguimento a piedi allorquando, scavalcata la recinzione metallica di una villetta, asportavano da un deposito diversi attrezzi da lavoro tra cui un decespugliatore che provvedevano a nascondere tra le sterpaglie del limitrofo terreno incolto. 

Tutta la refurtiva è stata recuperata e restituita al legittimo proprietario, mentre gli arrestati, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, i due sono stati tradotti presso il Tribunale di Termini Imerese per il rito direttissimo, conclusosi con la convalida degli arresti e l’imposizione, per entrambi, della misura dell’obbligo di firma presso la Polizia Giudiziaria due volte al giorno, in attesa di ulteriore processo fissato per il 10 giugno prossimo.  

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  Giammanco  Fabio                                                Meli  Andrea

 

Bagheria: sospesi i dipendenti del cimitero presenti al momento del blitz dei carabinieri del R.O.S

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Voleranno solo gli stracci ? è questa la domanda che è lecito porsi di fronte alla sanzione amministrativa di sospensione dal lavoro senza assegni, comminata dal dirigente del II Settore Laura Picciurro ai dipendenti, G.G., M.L. e C.S. e al responsabile dei servizi cimiteriali, A.P.che si trovavano in servizio presso il cimitero comunale di Bagheria al momento dell'operazione dei Carabinieri del R.O.S. che portò sulle prime pagine dei giornali di mezzo mondo le pratiche disinvolte che colà si svolgevano, vale a dire quello di bruciare casse da morto residuate dai procedimenti di estumulazione.

Chiarito che l'entità delle sanzioni non era di competenza della commissione di disciplina il cui intervento è previsto nei casi particolarmente gravi, è stato appunto il caposettore ad irrogare la sanzione amministrativa ed economica, fermo restando che sono in corso ancora delle indagini della D.I.A. sulle eventuali responsabilità di natura penale di cui i dipendenti possano essersi resi responsabili.

I quattro dipendenti comunali sono stati chiamati di fronte al caposettore a difendersi dall'accusa di avere 'bruciato legna' all'interno del perimetro cimiteriale e di avere tenuto un comportamento 'negligente' per non avere informato di questo i superiori.

Al responsabile del servizio è stata contestata sia l'omessa vigilanza su quanto posto in essere dai suoi collaboratori che la mancata comunicazione al caposettore e agli organi politici dell'amministrazione.

Il provvedimento assunto circa due settimane fa ha già esaurito gli effetti essendo stato scontato il periodo di sospensione e i dipendenti coinvolti sono regolarmente tornati al lavoro, ma non più al cimitero da dove erano stati da tempo rimossi e sostituiti.

La Guardia di Finanza di Bagheria deferisce all'A.G. gestore centro scommesse di Ficarazzi

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Nell’ambito di un più vasto piano di controllo disposto dal Comando Generale della Guardia di Finanza a livello nazionale, i Reparti del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Palermo hanno effettuato nelle ultime settimane numerosi interventi a contrasto dei fenomeni di illegalità ed abusivismo nel settore dei giochi e delle scommesse, soprattutto on line, in alcuni casi con la collaborazione dei funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli; complessivamente, nella città e nella provincia di Palermo, sono stati impiegati circa 60 finanzieri, controllati 21 esercizi di sale gioco e scommesse, segnalati 10 soggetti all’Autorità Giudiziaria e sequestrata 1 sala gioco oltre a 56 postazioni telematiche ed altre apparecchiature informatiche.

In particolare le Fiamme Gialle della Compagnia di Bagheria hanno fermato un soggetto appena uscito da un Internet-point, sito in Ficarazzi (PA), il quale ha esibito il coupon di una giocata presso una società estera e recante nome e numero utente di un conto gioco non a lui intestato. All’interno del locale i Finanzieri hanno scoperto la titolare intenta ad operare su un personal computer, posto in un'area riservata, con accesso vietato alla clientela, risultato collegato ad un sito internet estero, utilizzando un conto gioco ad essa riconducibile, dal quale sono state estrapolate le giocate e le movimentazioni di denaro riferibili ai diversi clienti - scommettitori. 

Anche in tal caso, oltre al riscontro della totale assenza delle autorizzazioni di P.S. e del collegamento a siti gestiti da bookmaker esteri non autorizzati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, si è appurato che le giocate non venivano effettuate sul conto-gioco del singolo cliente, bensì su quello intestato al titolare della sala giochi.
I Finanzieri hanno, pertanto, deferito all'A.G. di Termini Imerese la responsabile e l'avventore procedendo nel contempo al sequestro del locale, unitamente a 10 postazioni, 2 stampanti, 3 monitor e 140 euro in contanti quale provento delle scommesse raccolte.
 

Sottratti all'INPS i soldi dei TFR: arrestati dai CC a Palermo 12 persone per truffa

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Dalle prime ore del mattino, in Palermo e Fermo, i Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo hanno eseguito una misura cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Palermo su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 12 persone (di cui 1 in carcere, 3 agli arresti domiciliari e 8 sottoposizioni ad obblighi di presentazione alla P.G.), ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata a commettere una pluralità indeterminata di delitti di truffa aggravata, falso, corruzione e riciclaggio, sostituzione di persona, ricettazione, accesso abusivo a sistema telematico. Contestualmente i militari hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, per un valore equivalente di 300.000 €, nei confronti di 5 indagati.

L’esecuzione dei provvedimenti conclude una complessa attività investigativa sviluppata dai Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura, coordinati dal Proc. Agg. Dr. Leonardo AGUECI e dai Sost. Proc. Dr. Maurizio AGNELLO e Luca BATTINIERI.

Le indagini, avviate nel dicembre 2012, nascono dalle denunce presentate dall’INPS, a seguito dell’individuazione di un’anomalia nella corresponsione dei Trattamenti di Fine Servizio (TFS), cd “Buonuscita”, e in particolare nella “riemissione” della stessa in favore di un pensionato. Al riguardo, va precisato che i reati erano stati commessi in un momento di criticità per l’istituto previdenziale, ovvero nel settembre del 2012 in occasione della fusione dei due più importanti istituti previdenziali nazionali: l’INPS e l’INPDAP.

IL MODUS OPERANDI

Il modus operandi dell’associazione criminale si basava sull’apporto determinante di un dipendente INPDAP, VIVOLI Vincenzo, funzionario di livello C2, il quale, attingendo alle informazioni contenute nel database dell’istituto, forniva agli altri associati i nominativi su cui poter effettuare le operazioni illecite.
Il meccanismo può essere così sintetizzato:
1. presupposto operativo era che alcune emissioni del TFS non andassero a buon fine perché o era sbagliato il codice Iban indicato dal pensionato o la banca destinataria aveva cambiato denominazione (e quindi Iban);
2. in tali circostanze, le somme che dovevano essere erogate, per l’impossibilità di accredito, venivano accantonate in un deposito (c.d. “Sospeso”) della Banca cassiera dell’Istituto previdenziale;
3. la banca cassiera dell’ente periodicamente comunicava all’INPS la lista relativa a tale “sospeso”, contenente le generalità del legittimo percettore che, ricontattato, veniva invitato a compilare un nuovo modello (cd. di “Riemissione”) indicando – in calce - le nuove coordinate Iban;
4. VIVOLI Vincenzo, naturale destinatario (attraverso la Ragioneria) della comunicazione relativa alla situazione del deposito “sospeso”, in qualità di addetto alla trattazione di tale tipologia di pratiche, istruiva le c.d. “riemissioni”. Ottenuta la lista (e le modulistiche compilate dai pensionati), anziché provvedere a lavorarla secondo la prassi operativa dell’Istituto, il Vivoli selezionava le richieste con gli importi più elevati e le segnalava agli altri sodali, in particolare a ALLOTTA Luigi, ALLOTTA Gabriele e SPECA Cesare (tutti destinatari, come Vivoli, di o.c.c.);
5. quest’ultimi, utilizzando procedure di homebanking, aprivano un conto corrente intestato alla persona (il pensionato) – a sua insaputa - che avrebbe dovuto legittimamente percepire il TfS;
6. i tre fornivano un codice IBAN al VIVOLI il quale, dopo aver distrutto l’originale della domanda di riemissione, compilava un ordine di pagamento artefatto recante il codice Iban indicatogli dagli altri associati;
7. una volta giunti sul conto corrente appositamente aperto, i fondi venivano immediatamente “carambolati” su altri conti correnti di persone compiacenti (pensionati o parenti degli indagati) che (dopo aver prelevato il denaro contante) ne trattenevano una minima percentuale per sé stessi a “retribuzione” della propria prestazione/disponibilità, restituendo la parte più ingente dell’illecito provento all’organizzazione.
Da questo meccanismo di “carambolazione” di conto in conto prendeva nome l’operazione.
In tal modo e alterando 5 pratiche sono stati sottratti 273.000,00 .
Dagli accertamenti esperiti con la piena collaborazione dell’Ente previdenziale è emerso che gli indagati stavano trattando ulteriore 11 pratiche di riemissione, per un importo complessivo di 560.000 euro (di cui 140.000 circa accreditati, ma non potuti riscuotere ed altri € 420.000 relative a quelle in fase di lavorazione).  

"Operazione Carambola": Sottratti all'INPS i soldi dei TFR, arrestati dai CC a Palermo 12 persone

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Dalle prime ore del mattino, in Palermo e Fermo, i Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo hanno eseguito una misura cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Palermo su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 12 persone (di cui 1 in carcere, 3 agli arresti domiciliari e 8 sottoposizioni ad obblighi di presentazione alla P.G.), ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata a commettere una pluralità indeterminata di delitti di truffa aggravata, falso, corruzione e riciclaggio, sostituzione di persona, ricettazione, accesso abusivo a sistema telematico. Contestualmente i militari hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, per un valore equivalente di 300.000 €, nei confronti di 5 indagati.

L’esecuzione dei provvedimenti conclude una complessa attività investigativa sviluppata dai Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura, coordinati dal Proc. Agg. Dr. Leonardo AGUECI e dai Sost. Proc. Dr. Maurizio AGNELLO e Luca BATTINIERI.

Le indagini, avviate nel dicembre 2012, nascono dalle denunce presentate dall’INPS, a seguito dell’individuazione di un’anomalia nella corresponsione dei Trattamenti di Fine Servizio (TFS), cd “Buonuscita”, e in particolare nella “riemissione” della stessa in favore di un pensionato. Al riguardo, va precisato che i reati erano stati commessi in un momento di criticità per l’istituto previdenziale, ovvero nel settembre del 2012 in occasione della fusione dei due più importanti istituti previdenziali nazionali: l’INPS e l’INPDAP.

IL MODUS OPERANDI

Il modus operandi dell’associazione criminale si basava sull’apporto determinante di un dipendente INPDAP, VIVOLI Vincenzo, funzionario di livello C2, il quale, attingendo alle informazioni contenute nel database dell’istituto, forniva agli altri associati i nominativi su cui poter effettuare le operazioni illecite.
Il meccanismo può essere così sintetizzato:
1. presupposto operativo era che alcune emissioni del TFS non andassero a buon fine perché o era sbagliato il codice Iban indicato dal pensionato o la banca destinataria aveva cambiato denominazione (e quindi Iban);
2. in tali circostanze, le somme che dovevano essere erogate, per l’impossibilità di accredito, venivano accantonate in un deposito (c.d. “Sospeso”) della Banca cassiera dell’Istituto previdenziale;
3. la banca cassiera dell’ente periodicamente comunicava all’INPS la lista relativa a tale “sospeso”, contenente le generalità del legittimo percettore che, ricontattato, veniva invitato a compilare un nuovo modello (cd. di “Riemissione”) indicando – in calce - le nuove coordinate Iban;
4. VIVOLI Vincenzo, naturale destinatario (attraverso la Ragioneria) della comunicazione relativa alla situazione del deposito “sospeso”, in qualità di addetto alla trattazione di tale tipologia di pratiche, istruiva le c.d. “riemissioni”. Ottenuta la lista (e le modulistiche compilate dai pensionati), anziché provvedere a lavorarla secondo la prassi operativa dell’Istituto, il Vivoli selezionava le richieste con gli importi più elevati e le segnalava agli altri sodali, in particolare a ALLOTTA Luigi, ALLOTTA Gabriele e SPECA Cesare (tutti destinatari, come Vivoli, di o.c.c.);
5. quest’ultimi, utilizzando procedure di homebanking, aprivano un conto corrente intestato alla persona (il pensionato) – a sua insaputa - che avrebbe dovuto legittimamente percepire il TfS;
6. i tre fornivano un codice IBAN al VIVOLI il quale, dopo aver distrutto l’originale della domanda di riemissione, compilava un ordine di pagamento artefatto recante il codice Iban indicatogli dagli altri associati;
7. una volta giunti sul conto corrente appositamente aperto, i fondi venivano immediatamente “carambolati” su altri conti correnti di persone compiacenti (pensionati o parenti degli indagati) che (dopo aver prelevato il denaro contante) ne trattenevano una minima percentuale per sé stessi a “retribuzione” della propria prestazione/disponibilità, restituendo la parte più ingente dell’illecito provento all’organizzazione.
Da questo meccanismo di “carambolazione” di conto in conto prendeva nome l’operazione.
In tal modo e alterando 5 pratiche sono stati sottratti 273.000,00 .
Dagli accertamenti esperiti con la piena collaborazione dell’Ente previdenziale è emerso che gli indagati stavano trattando ulteriore 11 pratiche di riemissione, per un importo complessivo di 560.000 euro (di cui 140.000 circa accreditati, ma non potuti riscuotere ed altri € 420.000 relative a quelle in fase di lavorazione).  

Risarcimento per ingiusta detenzione per un autotrasportatore di Bagheria

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Paolo Audia, autotrasportatore bagherese era stato arrestato il 1 marzo del 2011 nell'ambito dell'operazione 'Lampara' dove vennero arrestati i responsabili di un maxitraffico di cocaina tra Spagna, Campania e Sicilia: assieme a lui venne arrestato Giò Giò, soprannome di Giuseppe Lo Coco, commerciante flavese di pesce.

Nelle intercettazioni si parlava appunto di 'cassette di pesce' , espressione che per gli inquirenti mirava a dissimulare i reali traffici.

Paolo Audia, che gestiva una piccola azienda di trasporti nel frattempo fallita in conseguenza anche del suo stato di detenzione, si era sempre professato innocente, tant'è che la prima sezione del Tribunale gli aveva dato credito assolvendolo nel novembre del 2012, ma l'uomo aveva comunque trascorso  12 giorni in carcere e 248 giorni ai domiciliari.

Adesso, assitito dall'avv. Gabriele Butera ha ottenuto dalla Corte di Appello un risarcimento di 40.000 euro per ingiusta detenzione, in quanto secondo la Corte, c'erano già tutti gli elementi per accertare ancora prima della sentenza l' assoluta estraneità di Audia  ai reati che gli venivano contestati. 

Assolto Lucchese già titolare Conad Bagheria: nessun riscontro alle accuse del pentito Prestigiacomo

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La notizia che la Conad avrebbe pagato il pizzo, al tempo aveva suscitato parecchio scalpore per la notorietà del supermercato Conad, i cui punti vendita Carmelo Lucchese deteneva a Bagheria, a Belmonte oltre che a Palermo: le dimissioni da amministratore erano state necessarie per evitare il ritiro del marchio minacciato dalla stessa Conad; ma al processo per falsa testimonianza aggravato dall'avere agevolato cosa nostra, il G.U.P. Sergio Ziino, ha assolto  l'imputato, difeso dall'avv. Rosanna Vella,  che aveva scelto il rito abbreviato,  con la formula della insussistenza del reato

La motivazione è che non esistono riscontri alle accuse formulate dal pentito Onofrio Prestigiacomo, uno degli arrestati bagheresi nell'operazione Perseo del 16 dicembre del 2008, condannato a sette anni in primo grado, diventato successivamente collaboratore di giustizia, ed oggi libero.

Il Lucchese aveva deposto in aula come testimone durante il procedimento di 1° grado degli imputati dell'operazione Perseo negando di aver pagato il pizzo a cosa nostra bagherese.

I giudici poco convinti della testimonianza, avevano chiesto alla Procura di valutare la deposizione del testimone Lucchese, procura che a sua volta aveva inviato gli atti alla prima sezione della Corte di appello; in questo frattempo erano intervenuta la collaborazione del Prestigiacomo che aveva dichiarato che il titolare del supermercato oltre ad essere stato costretto ad assumere parenti di Sergio Flamia, aveva  dovuto affidare la ristrutturazione di un immobile ad una ditta vicina a cosa nostra e aveva  pagato grosse somme dell'ordine delle centinaia di migliaia di euro al capofamiglia di Bagheria del tempo Pino Scaduto che le aveva divise con Sandro Capizzi, mafioso di Altofonte.

Carmelo Lucchese in Tribunale di fronte alle costestazioni ha ammesso solo di aver pagato una 'mediazione lecita' di 25.000 euro, e di non aver avuto niente a che fare con mafiosi, nè di conoscere nè di aver partecipato ad incontri con esponenti di cosa nostra.

L'avvocato Vella ha fatto emergere nel corso della sua arringa difensiva la mancanza totale di riscontri alle affermazioni, pur circostanziate, del Prestigiacomo, e l'imputato è stato pertanto assolto.

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  avv. Rosanna Vella 

 

 

foto tratta dal Giornale di Sicilia


Dieci anni ad Antonino Di Bella, considerato uno dei capi di cosa nostra bagherese

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Dieci anni è stata la richiesta dell'accusa per associazione mafiosa sostenuta dai p.m. Francesca Mazzocco e Marzia Sabella nei confronti di Antonino Di Bella, richiesta pienamente accolta dal GUP Daniela Cardamone; la pena  è comprensiva dello 'sconto' di un terzo per avere l'imputato richiesto e ottenuto il rito abbreviato.

Ne da notizia il 'Giornale di Sicilia' di oggi in un artioloa firma di Riccardo Arena

Di Bella, semplice sorvegliante, nei fatti era stato per anni il vero dominus del Consorzio, coltivando però anche inetressi personali e familiari, tra cui l'uso di un mezzo, un Bobcat, intestato ad un prestanome, che durante le periodiche emergenze rifiuti, verosimilmente 'pilotate',  veniva requisito a suon di quattrini  'a palicedda avi a travagghiari' si dice in una delle intercettazioni riportate dai Carabinieri.

'A palicedda' con la scritta Comune di Bagheria  malamente cancellata è stata ritrovata presso un garage del padre di Di Bella.

E' stato messo altresì alla luce durante le indagini il ruolo di braccio destro che il Di Bella svolgeva a servizio del capofamiglia di Bagheria Pino Scaduto, arrestato nel'operazione 'Perseo' del dicembre del 2008.

altComincia a squarciarsi il velo di illegalità piccole e grandi e di complicità all'interno del COINRES, il consorzio dei rifiuti dell'ATO Palermo 4, oggi in liquidazione, l'unico in Siciliaa d avere uno status di ente pubblico, che aveva richiamato l'attenzione e l'allarme della Commissione nazionale antimafia durante la grande inchiesta sul tema della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti in Sicilia.

Non solo mafia però al Coinres: abusi, falsi e truffe sulle presenze che avevano portato nel marzo dello scorso anno all'arresto anche di Diego Lo Paro, dipendente comunale e responsabile amministrativo che si occupava del Coinres.

La prova delle illegalità che secondo le accuse, andavano dall'assenteismo programmato all'uso improprio del personale, dalla manomissione dei fogli di presenza all'abuso nell'assegnazione di carburante anche a soggetti che non ne avevano diritto, sono state raccolte nelle centinaia di intercettazioni e filmati che fanno parte del fascicolo di indagine confezionato dai Carabinieri di Bagheria.

Questa parte dell'inchiesta che vede tra gli imputati una decina di dipendenti del Coinres, Antonino Adamo, Antonino Di Bella, Oofrio Galioto, Carmelo Guida, Antonino Nocera, Giovan Battista Sardina, Giuseppe Urso, Giovanni Schimmenti e Filippo Lombardo è confluita in un procedimento che inizierà con il rito ordinario mercoledì prossimo.

Tra le parti civili lo stesso Consorzio e il Centro Studi 'Pio La Torre'

L'avv. Antonio Di Lorenzo, difensore di Di Bella ha preannunciato appello contro la condanna.

nella foto interna da sx  Antonino Di Bella  e  Diego Lo Paro

Tre denunciati dai CC per furto nella cappella di S.Giuseppe a Torremuzza

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In località Torremuzza, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Bagheria sono intervenuti nei pressi della cappella di “San Giuseppe”, da dove erano state asportate delle grondaie in rame.

Nel transitare in detta località, i Carabinieri, scorgono un giovane scavalcare il muretto di cinta ed un altro attendere nel porticato. Ed ancora, notavano una vettura, non lontana, che aveva fatto salire a bordo i due giovani.

Da una immediata ispezione dei luoghi, i Carabinieri si rendono conto che i tre avevano asportato le grondaie dalla cappella occultandole in un cespuglio adiacente il muretto.

Appostatesi nelle immediate vicinanze, i Carabinieri osservano i tre giovani che tornano sul posto per prelevare il materiale poco prima asportato.

I tre vengono pertanto riconosciuti, identificati in D. A. m. nato a Palermo, classe 1988, residente a Santa Flavia, O. G. nato a Palermo, classe 1986, residente a Santa Flavia e S. S. nato in USA, classe 1977, residente a Santa Flavia e denunciati in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria per il reato di tentato furto.

Bagheria: la Guardia di Finanza scopre una bisca clandestina,11 persone denunciate- Video

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A Bagheria, i militari della locale Compagnia della Guardia di Finanza hanno nei giorni scorsi scoperto una bisca clandestina allestita in un locale del centro della località in via G.B. Vico

I movimenti di persone ad orari insoliti, soprattutto notturni, nelle adiacenze del locale, un tempo adibito a ristorante, ma ormai chiuso da un paio di anni, hanno insospettito i militari delle Fiamme Gialle che hanno avviato specifici servizi di appostamento ed osservazione in loco, rilevando presto che l’immobile era stato concesso dal proprietario in locazione ad un quarantenne originario di Bagheria, con precedenti in materia di scommesse clandestine e gioco d’azzardo: era sempre lui il primo ad arrivare sul posto, generalmente dopo le 22.00 e ad aprire il portoncino posto sul retro del locale.

Solo dopo tale orario, iniziava il via vai dei clienti, ai quali, comunque, era consentito l’accesso esclusivamente dall’ingresso secondario, sempre chiuso da una saracinesca e con le vetrate coperte da cartoni; la clientela giovane generalmente stazionava all’interno del locale per un’ora o poco più e soltanto i soggetti più maturi vi permanevano molto più tempo, talvolta addirittura fino a 6 ore.
All’atto dell’intervento presso il locale, le Fiamme Gialle hanno riscontrato che al suo interno erano stati allestiti due grandi ambienti, entrambi destinati al gioco d’azzardo, ma con diverse finalità.

Nella stanza principale, infatti, i Finanzieri hanno identificato 4 soggetti seduti ad un tavolo da gioco impegnati in una partita di poker, sorpresi con le carte in mano mentre sul tavolino erano sistemate varie banconote di diverso taglio per un importo complessivo di Euro 300 e fishes di vari colori. Nella stanza erano posizionati anche altri tavoli da poker.
Nell’altro locale, posizionato posteriormente, ma comunicante con quello principale, i militari hanno identificato altri 5 soggetti intenti ad operare su 20 Personal computer, tutti connessi ad un unico sito internet di poker texano on line, denominato “People’s Poker”.

Ognuno dei soggetti stava controllando, contestualmente, 4 apparati informatici, ciascuno dei quali connesso ad uno specifico conto gioco virtuale. Di fatto, ognuno stava gestendo 4 giocatori virtuali ed i relativi conti gioco, dando vita alla cosiddetta “collusion”, termine che, in linguaggio tecnico, indica la pratica, molto nota negli ambienti dei giocatori abituali, attraverso cui due o più persone, che siedono ad un tavolo virtuale di gioco, collaborano insieme per ottenere un vantaggio sugli avversari, convinti di giocare con diversi giocatori ma che in realtà si battono contro un unico soggetto che di fatto conosce le carte in mano di più giocatori virtuali. Su un tavolo adiacente sono stati rinvenuti diversi fogli di carta riportanti varie password e userID, ognuna delle quali consentiva l’accesso ad un profilo virtuale di gioco.

I soggetti sorpresi a giocare la partita di poker, sono stati denunciati per il reato di partecipazione al gioco d’azzardo. Ai 5 sorpresi davanti ai PC, intenti alle giocate di poker texano on line sono state contestate le violazioni di accesso abusivo a sistema informatico e detenzione abusiva di codici di accesso a sistemi informatici. Il soggetto avente la disponibilità dell’immobile, ritenuto l’organizzatore della bisca clandestina, è stato denunciato per esercizio di gioco d’azzardo, aggravato dall’istituzione di una vera e propria casa da gioco.

Il locale e tutta la strumentazione informatica rinvenuta, così come il materiale utilizzato per il poker da tavolo sono stati sequestrati.

 

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A giorni parte la 'differenziata': accordo tra ex Temporary e ditta aggiudicataria del servizio

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Ormai è veramente questione di giorni, e la raccolta differenziata sarà realtà in una parte del territorio comunale. Con la mediazione dell'amministrazione è stato raggiunto un accordo tra i lavoratori ex Temporary e la Ecogestioni risultata aggiudicataria dell'appalto.

L'accordo è stato trovato per 28 ore di lavoro settimanali; in questi giorni si sta procedendo alle operazioni e agli adempimenti,  tra cui le procedure di assunzione e la visita sanitaria, che consentirannno l'avvio della differenziata.

Sicuramente verrà rilanciata anche una campagna di sensibilizzazione presso gli abitanti per educarli ai nuovi criteri di separazione e conferimento dei riffiuti.

 

 

Era stato accoltellato l'uomo ritrovato morente, in via Don Bosco ad Aspra

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Non fu suicidio, quello di Rosario Vitale,  come in un primo momento le risultanze investigative avevano lasciato pensare ma un omicidio consumato dalla moglie Stefania Lo Piparo, 40 anni,  e dal padre Stefano Lo Piparo, 67 anni, arrivato probabilmente al culmine di una lite con la moglie che si trovava in casa  dei suoi genitori, e per il quale il GUP Agostino Gristina li ha condannati entrambi a sedici anni di reclusione.

Lo scrive stamane il Giornale di Sicilia in un articolo a firma di Sandra Figliuolo

Il fatto al tempo turbò la tranquilla vita della frazione marinara di Bagheria; il corpo di Rosario Vitale, 40 anni, tecnico di piattaforme petrolifere era stato trovato ai margini di via Don Bosco ad Aspra, il 17 settembre 2007; in un primo momento si era pensato ad un suicidio anche se l'arma del delitto, presumibilmente un lungo coltello, non è mai stata trovata.

L'uomo per l'attività che svolgeva stava per lunghi periodi lontano da casa, e pare che i litigi con la moglie nei periodi di residenza a Bagheria fossero abbastanza frequanti

Qualche tempo dopo i pm Siro De Flammineis e Diana Russo hanno riaperto l'inchiesta ed hanno approfondito appunto i rapporti tra i coniugi e le circostanze immediatamente precedenti la morte, che hanno portato a scoprire che la sera prima il ritrovamento del Vitale, dopo l'ennesima lite la moglie con il figlio si era andata a rifugiare nella casa del proprio genitore, dove il marito l'avrebbe poi raggiunta.

Ne sarebbe nata una lite, cui avrebbe preso parte anche il suocero del Vitale, in seguito  alla quale l'uomo sarebbe stato ritrovato agonizzante proprio di fronte la casa del suocero.

Durante il processo si erano costituiti parte civile la madre  e i fratelli della vittima, assistiti dagli avvocati Carlo Ventimiglia e Giacomo Greco, che hanno avuto riconosciuto il danno patito il cui ammontare  dovrà essere determinato in sede civile.

L'accusa aveva chiesto in subordine la derubricazione per entrambi gli imputati ad eccesso colposo di legittima difesa ma il GUP ha comminato la pena per il reato ben più grave di omicidio.

 

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