La mazzetta, 20 bigliettoni da 50 euro, gli agenti del Commissariato di P.S. di Bagheria li hanno trovati dopo un accurata perquisizione all'interno dell'ambulatorio nella borsa di pelle di una pediatra termitana Domenica Randazzo.
La professionista era stata nominata dal Tribunale consulente tecnico d'ufficio per una visita sanitaria volta al riconoscimento dei requisiti necessari all'erogazione di una indennità di accompagnamento.
A rivolgersi al Commissariato di Pubblica sicurezza di Bagheria era stata qualche giorno prima una donna che si era visto richiedere la somma di 1000 euro dalla pediatra che avrebbe dovuto effettuare una visita alla propria madre e che avrebbe dovuto dare il suo benestare al riconoscimento delle condizioni di invalidità previste dalla legge per il sussidio.
La donna non aveva avuto dubbi ed era immediatamente andata a raccontare quella richiesta anomala agli uomini della squadra investigativa del commissariato di P.S. di Bagheria che si sono immediatamente attivati, informando la Procura di Termini Imerese, che ha autorizzato una serie di intercettazioni audio e video per verificare e documentare le affermazioni fatte dalla donna.
Con un accorto lavoro di intelligence gli agenti hanno suggerito alla donna di simulare la disponibilità di quest'ultima ad accettare l'imposizione ed hanno concordato le modalità di consegna del denaro precedentemente fotocopiato in Commissariato e poi consegnato dentro una busta presso l'ambulatorio professionale della pediatra.
Subito dopo la consegna del denaro sono stati gli uomini della Polizia, diretti dal dr. Francesco Fucarini, ad accedere all'ambulatorio ed a contestare al medico l'avvenuta consegna del denaro; la pediatra ha negato decisamente di avere avuto soldi dalla donna; ma, come dicevamo all'inizio, dalla perquisizione sono saltate fuori le banconote fotocopiate.
Per la pediatra tratta in arresto dall'Autorità giudiziaria in base all'art. 319-quater del codice penale, aggravato dal fatto che il medico nella fattispecie rivestiva il ruolo di pubblico ufficiale, è stato disposto il regime degli arresti domiciliari. Naturalmente adesso si indaga se alla dr.ssa Domenica Randazzo fossero già state affidate altre perizie dello stesso tenore.
Una brillante operazione che oltre a rendere giustizia ad una cittadina può servire a ridare fiducia nelle istituzioni.