Ormai gli investigatori non sembrano avere più alcun dubbo: c'è un gruppo emergente a Bagheria che vuole imporre la propria legge con le buone o con le cattive. Seguono una cadenza temporale troppo ravvicinata per potere far pensare a fenomeni casuali o slegati tra loro o a dinamiche che non siano quelle del pizzo.
A Bagheria l'ultimo avviso è arrivato alla macelleria di Gaicomino Campagna in via Senatore Scaduto con la solita tecnica: viene cosparso di liquido infimmabile l'ingresso dell'attività commerciale e quindi si dà fuoco, senza curarsi se le fiamme appiccate nella notte possano produrre danni che possono andare al di là del preventivato.
Lo riporta il Giornale di Sicilia di oggi in un articolo a firma di Ignazio Marchese.
Qualche giorno fa a dovere subire la drammatica sveglia notturna sono state a Bagheria il panificio-pizzeria Sorci di via Giotto, e la pizzeria La Fornace di via Città di Palermo.
Nel caso del panificio i danni sono stati consistenti perchè le fiammae sono penetrate all'interno danneggiando locali e attrezzature.
Il titolare dell'attività ha dichiarato ai carabinieri che hanno avviato le idnagini di non avere ricevuto alcuna richiesta da parte di chicchessia.
Ma è tutto il 'mandamento' ad essere in fibrillazione, perchè episodi della stessa natura negli ultimi mesi sono accaduti a Ficarazzi, al bar Pepito, a Casteldaccia ed Altavilla Milicia, dove è stata rubata una Sudi dal deposito della Calicar, successivamente rutrovata bruciata in vicinanza di Valguarnera in provincia di Caltanissetta.
Gli inquirenti non lasciano trapelare nulla, indagano a 360°, ma forse l'assenza dei vecchi capi ha messo in qualche modo in moto un processo di protagonismo tra quanti aspirano a prenderne il posto, anche se gli 'argomenti' per far capire l'antifona sono abbastanza chiari e sono sempre gli stessi: il fuoco come elemento intimidatorio.