Villa Maria Cristina, già clinica 'Le Magnolie', è diventata, assieme al deposito della ex Cooperativa 'La Sicilia', il bersaglio preferito dai ladri: scarsa sorveglianza, facile accssibilità, buona possibilità di approvvigionarsi di apparecchiature, telai di porte e finestre, materiale ferroso e di rame.
Qualche giorno fa erano stati gli uomini del Commissariato di Bagheria a sorprendere e denunciare cinque persone, tra cui due minori, altri due erano risuciti a fuggire, mentre smontavano e acctastavano materiali di varia natura.
Nel pomeriggio del 16 aprile, in via Parisi, sono stati i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Bagheria a trarre in arresto le sottonotate persone ritenute responsabili del reato di tentato furto aggravato in concorso:
-VITALE Giuseppe, nato a Palermo, classe 1982, ivi residente;
-RIZZUTO Giovanni, nato a Palermo, classe 1966, ivi residente.
I Carabinieri, che da tempo sorvegliavano la zona - come dicevamo ripetutamente bersagliata dai ladri – ed avevano già tratto in arresto, circa due mesi fa, altri due giovani bagheresi per lo stesso reato commesso in altra struttura, anche in questa circostanza notavano, nel transitare di fronte all’ex Casa di Cura “Villa Maria Cristina”, che il cavo di ferro posto a chiusura del cancello era stato tranciato.
Nella successiva ispezione dell’immobile venivano dunque sorpresi i due che, al primo piano, avevano già smontato ed accatastato un’ingente quantità di plafoniere, interruttori elettrici e perfino dei telefoni, e si accingevano a spostarli sul proprio mezzo, parcheggiato in prossimità dell’area.
A nulla è valso il tentativo di fuga degli autori, acciuffati, dopo un breve inseguimento a piedi, dai militari che recuperavano e restituivano ai legittimi proprietari l’intera refurtiva.
Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria (PM di turno presso la Procura della Repubblica di Termini Imerese, Dott. Paolo Sartorello), gli arrestati hanno passato la notte agli arresti domiciliari e, nella mattinata del 17 aprile, sono stati tradotti presso il Tribunale di Termini Imerese per il rito direttissimo, conclusosi con la convalida degli arresti, la liberazione dei due ed il rinvio del processo a data da destinarsi.
foto al centro Rizzuto Giovanni, in basso Vitale Giuseppe